PERIN 7
Se la cava, nonostante tutto. Il Genoa prende solo tre gol, ha molti meriti per questo
BIRASCHI 4,5
Si fa travolgere da Mkitaryan, va in bambola su ogni palla in area.
BANI 5,5
In difesa si balla, lui non si esime.
MASIELLO 5,5
Dalla sua parte,c’è PEdro. E abbiamo detto tutto.
25’ st GHIGLIONE 6
Se la cava, facendo ciò che può. Mettendo pezze qua e là.
CRISCITO 5,5
Non copre, non attacca. Travolto.
LERAGER 5
Scivola via senza lasciare il segno.
36’ st DESTRO n.g.
Un secondo di gloria: gol. Annullato. Fine del secondo di gloria.
RADOVANOVIC 5,5
Rude, sostanzioso. Poco preciso.
25’ ST LU.PELLEGRINI 6
Prova a dare una spinta nel finale.
ROVELLA 5,5
Non incide.
ZAJC 5
Rincorre e non produce.
36’ ST BADELJ NG
Entra a giochi compromessi.
SCAMACCA 6,5
Fisico, piede. Uno dei migliori.
PJACA 6,5
Ha qualità, il gol del pari lo dimostra. Ma predica quasi nel deserto.
16’ ST PANDEV 6
Esperienza e classe, ma un po’ stagionato. Entra tardi.
MARAN 4,5
La squadra non gira e affonda. E’ a rischio.
PAU LOPEZ 6
A Marassi lo scorso anno, contro il Genoa, arriva la parata più bella del suo campionato, prima di finire negli inferi per il gol preso nel derby. A Marassi - sempre contro il Genoa - il ritorno da titolare in campionato dopo aver perso il posto. Sempre con vittoria, ma stavolta senza miracoli. Solo qualche piccola apprensione e un gol subito senza grosse colpe.
MANCINI 6,5
Si alza e si abbassa, tiene bene la zona ed è sempre pronto al rilancio immediato, come un regista.
SMALLING 6
Non accorcia su Scamacca, che si gira e imbuca per Pjaca. Prima e dopo, sta sempre stato sul pezzo. Dà sicurezza al reparto. Affidabile.
IBANEZ 6
Energico in ogni intervento, anche quando va al tiro, tre volte nei primi minuti. Si fa sorprendere dallo scatto di Pjaca sull’1-1, sbagliando movimento con la squadra in pressione.
KARSDORP 6
Leggero e fragile. Fa poco ma lo fa discretamente bene. Sempre da ala e quasi mai da difensore.
PELLEGRINI 7
Partita di sostanza senza lo squillo di tromba. Ma fatta di tante giocate di buon livello. L’assist per Cristante che, davanti alla porta fallisce, è da applausi. Anche perché arriva quando Fonseca lo “alza” dietro la punta e lì - a quanto pare - riesce più spesso a trovare la giusta dimensione.
VERETOUT 6,5
Perfetto il corner per il colpo di testa di Mkhitaryan. Si muove tanto, è sempre nelle posizioni giuste.
SPINAZZOLA 6,5
Stava andando tutto bene. Ma evidentemente, non andrà tutto bene. S’è fatto male nel momento migliore. Disdetta.
PEDRO 7,5
Non fa gol ma accarezza la palla per Micki, che in mezza girata archivia il risultato. Gran giocatore l’armeno, gran giocatore Pedrito. La Roma si fonda sull’intesa tra questi due ragazzotti stagionati, ma di alta qualità. Con Dzeko tra loro.
MKHITARYAN 9
Tra i più attivi nella prima fase, un tiro, un paio di iniziative pericolose. Si vede subito che è la giornata giusta. Ne fa uno, due poi segna anche il terzo. Una tripletta in giallorosso. La prima. Applausi. Trascinatore silenzioso.
MAYORAL 4,5
Sparisce ancor prima di cominciare. Non la vede mai, non lo trovi mai. Si mangia anche un gol. Pomeriggio nell’anonimato, dopo la doppietta in Europa League. La Roma ha bisogno di un vice Dzeko più reattivo. E’ giovane, ci vuole tempo, sostiene Fonseca. Aspettiamo.
PERES 6
Entra a freddo e va a sostituire Spinazzola infortunato. Parte subito con buone intenzioni, sempre in pressione. Rischia, nella ripresa, di segnare per due volte la rete del raddoppio e sbaglia la scelta dell’angolo, poi serve una palla d’oro a Mkhitaryan e siamo quasi pari. Pasticcione, ma si conferma in un buon momento.
CRISTANTE 6
Si pappa una rete, solo davanti a Perin. Ma là in mezzo si fa sentire in un momento di leggera sofferenza, quando il Genoa ha pensato addirittura di portare a casa tre punti.
VILLAR NG
FONSECA 8
Riporta la Roma in zona Champions dopo quasi un anno, con una vittoria e dopo una serie di risultati positivi. Migliora anche il gioco. Poi, con un Micki così diventa tutto più semplice. E la svolta quando - nella ripresa - lo mette centravanti.
IRRATI 6
Direzione di gara senza problemi.
Alessandro Angeloni