Mourinho: «Partita difficile, Fiorentina e arbitri perfetti. I tifosi della Roma? Li amo, sono uno di loro»

Mourinho: «Partita difficile, Fiorentina e arbitri perfetti. I tifosi della Roma? Li amo, sono uno di loro»
Mourinho: «Partita difficile, Fiorentina e arbitri perfetti. I tifosi della Roma? Li amo, sono uno di loro»
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Domenica 22 Agosto 2021, 23:09 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 00:31

Esordio vincente per Josè Mourinho e per la sua Roma in questa Serie A 2021/2022, a danno della Fiorentina di Vincenzo Italiano, che comunque gioca un'ottima partita, soffrendo in dieci per più di 70 minuti. A fine partita ha parlato il tecnico di Setubal, che può gioire per questo 3 a 1 in cui sono già brillati i talenti dell'ultimo arrivato Tammy Abraham e dell'uzbeko Shomurodov

Le parole di Mou

Importante cominciare forte. Quali sono le prime indicazioni? «È stata una partita bella, anche se non abbiamo giocato bene.

Loro sono stati bravi, noi 11 contro 11 bene, 10 contro 10 bene, 11 vs 10 non troppo bene, perché abbiamo pensato fosse diventato più facile. Complimenti ad Italiano, se una squadra gioca bene è una squadra che è allenata bene. Bravo anche l'arbitro, che non ha sbagliato praticamente nulla - dice lo Special One-. Bene il nostro spirito di sacrificio, ma abbiamo avuto difficoltà che non mi aspettavo. Abbiamo perso i punti di riferimento quando doveva essere un po’ più facile. Dopo l’espulsione di Zaniolo in maniera incredibile abbiamo giocato meglio».

Abraham e Shomurodov insieme? «Non è facile lasciare in panchina uno che segna sempre. Può giocare a sinistra o in due davanti insieme a Tammy. Ora però non possiamo pressare con due attaccanti davanti, quindi è troppo rischioso. Dopo l'1 a 1 ci ho anche pensato a metterli insieme, ma in questo momento l'unica cosa che posso dire che è mia di questa Roma è lo spirito e l'organizzazione difensiva. Ribadisco, la Fiorentina ha giocato benissimo». Tammy dal 1'? Era la partita giusta per lui, perché ci serviva uno di riferimento davanti, mentre Shomurodov è uno più dinamico. Sul loro pressing alto ci serviva uno che sapesse fare da boa e servire i compagni per sviluppare gioco. Questo era il nostro piano partita, poi è uscita una partita diversa, a volte per demeriti nostri e volta per meriti della Fiorentina».

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Mano sul cuore? «Amo i romanisti dal primo giorno che ho firmato con loro da Londra. C'è attrazione nonostante io qui abbia regalato solo infelicità battendoli in Coppa e in Campionato. Sono uno di loro, e spero di mettere questo sentimento anche nella testa dei giocatori, anche quando non giochiamo bene e quando giochiamo tante volte in pochi giorni».

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