Roma, Mourinho: «L'obiettivo è migliorare, quindi Zaniolo resterà almeno fino al 2024»

Roma, Mourinho: «L'obiettivo è migliorare, quindi Zaniolo resterà almeno fino al 2024»
di Gianluca Lengua
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Venerdì 4 Febbraio 2022, 18:20 - Ultimo aggiornamento: 20:19

Alla vigilia della partita contro il Genoa, José Mourinho non perde l’occasione di fare alcune precisazioni sulle dichiarazioni di Tiago Pinto che hanno scosso la piazza romanista. Zaniolo resterà a lungo nella Roma? «Se l’obiettivo è migliorare sempre fino al mio ultimo mercato - che solo i Friedkin sanno quando sarà -, ovviamente i calciatori importanti devono restare sempre con noi. E nel caso di Nicolò rimarrà il nostro giocatore fino al 2024». Ecco la conferenza stampa integrale

Pellegrini è sarà convocato? Come si prepara una partita come quella di domani?

«Pellegrini non è convocato, non è pronto per giocare. Il Genoa sarà difficile da affrontare, non hanno cambiato solo l’allenatore. È difficile capire se la partita contro l’Udinese è una base o se tutti i giocatori presi adesso possono partire titolari. C’è una cosa importante per noi, più del gioco del Genoa e cioè che giochiamo a casa, che i nostri tifosi tornano. Abbiamo due vittorie consecutive in campionato e sarebbe buono per noi farne tre di fila». 

Zaniolo è sempre sembrato centrale nel progetto tecnico e lo è sempre stato per questa proprietà. Le dichiarazioni di Pinto sono state travisate? Qual è la sua opinione?

«Le parole del direttore sono assolutamente normali. È difficile per un direttore sportivo, onesto, diretto, che non nasconde nulla, che non vende fumo, dire che un giocatore A, B, C o D sia qui al 100% la prossima stagione.

E non sarebbe contento anche il giocatore perché vuole sentirsi libero. C’è bisogno di maturità, che è una parola chiave nel nostro progetto Roma. Noi come club stiamo dimostrando maturità, sia nello stile sia nel profilo del progetto, che nel modo di comunicare mio e degli altri. Penso che il nostro progetto, i nostri modi di comunicare siano maturi ed il fatto che i nostri tifosi credono in noi e ci appoggiano dimostra maturità. La risposta del direttore è stata isolata dal contesto della conferenza stampa, c’è bisogno di non trasformare una cosa isolata in qualcosa che va in prima pagina per una settimana. Io sono contento di questo mercato. Se preferisco il mercato che hanno fatto le altre squadre? Ovviamente sì, sono stato nel mercato del Chelsea, dell’Inter, del Real Madrid. Per il nostro profilo di mercato, sono contento. Perché oggi siamo più forti del 31 dicembre. Abbiamo perso quattro giocatori che hanno fatto pochi minuti con noi e preso altri che giocano. Se l’obiettivo è migliorare sempre fino al mio ultimo mercato - che solo i Friedkin sanno quando sarà -, ovviamente i calciatori importanti devono restare sempre con noi. E nel caso di Nicolò rimarrà il nostro giocatore fino al 2024».

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È stato difficile preparare la partita di domani sapendo che martedì ci sarà una partita importantissima?
«Non abbiamo perso nemmeno un minuto pensando all’Inter. Siamo concentrati su questa partita. Domani la partita finirà alle 5 e alle 7/8 sarò qui con i miei analisti a pensare alla partita di Coppa. Non ci abbiamo pensato per niente. 

Dopo le ultime soste, Vina è arrivato a ridosso delle partite di campionato. Può riposare o il viaggio influirà?
«È arrivato, ma non ha giocato in nazionale. Le altre volte arrivava con due o tre partite, oppure infortunato. Questa volta è arrivato senza giocare ed è arrivato felice, perché la sua nazionale è qualificata al Mondiale. Siamo oggi una squadra più equilibrata, con più opzioni, senza la possibilità di fare quello che uno sogna. Abbiamo Karsdorp e Maitland-Niles a destra, Vina e Maitland-Niles a sinistra».

Pellegrini può essere pronto per martedì?
«È possibile che Lorenzo recuperi martedì. Si è allenato ieri facendo una parte della sessione, oggi ha lavorato tutto con la squadra». 

È immaginabile un centrocampo con Pellegrini, Oliveira e Mkhitaryan?
«A Milano abbiamo giocato contro il Milan con Lorenzo, Mkhitaryan e Veretout. Abbiamo un gruppo di giocatori che danno opzioni, quando pensiamo al futuro e a migliorare sempre ovviamente abbiamo bisogno di un giocatore con un profilo diverso. Come il regista puro, che permette agli altri di giocare fra le linee. L’altro giorno abbiamo giocato in tre, Bove cresce tanto ha maturità e qualità. Stiamo bene, è una rosa equilibrata.

Alla Roma serve di più tornare in Champions o vincere una delle due coppe?
«È difficile da dire. Se siamo in Conference League, andiamo. Mentre la matematica dice che è possibile, dobbiamo anche vincere le partite. Arrivare quarto è importante economicamente, per il prestigio, perché giochi la competizione più importante. Ma vincere è vincere, credo che vincere sia come un virus positivo, un modo di essere. Ti aiuta a pensare, gestire le emozioni, definire i tuoi progetti di vita. Vincere è assolutamente fondamentale e sarebbe molto importante. Ora l’obiettivo fondamentale è vincere contro il Genoa». 

Quanto crede ai nuovi sistemi di allenamento nel calcio?
«Continuo a pensare che il modo più facile per vincere è avere i migliori giocatori. Ogni spazio ha determinati metri quadrati e con il drone è più facile calcolarli. È una cosa che faccio io e che fanno tutti. Con un clic entri subito nel lavoro degli allenamenti più importanti, l’estetica e la struttura degli allenamenti è copy-fast, ti basta andare su internet o su qualche social e copiare»

Rispetto agli obiettivi che lei si è posto, quanto è fondamentale per la costruzione della maturità essere tutti uniti?
«Quando finisce questo periodo, la stagione è fatta. Il titolo che abbiamo o non abbiamo vinto è lì. Quindi, da questo momento tutte le partite sono fondamentali. Ogni partita e ogni dettaglio sono importanti. I giocatori ed io dobbiamo concentrarci solo sulle competizioni. Adesso siamo noi, 22 giocatori più i 3 portieri più Spinazzola. Vedremo se sarà possibile avere Leonardo a disposizione entro fine stagione».

Domani si aspetta una partita sporca come Roma-Sampdoria?
«È stata una partita in cui alla fine ho fatto una domanda in buona fede all’arbitro. E lui mi ha risposto in modo simpatico. La mia domanda era “perché non dai un cartellino giallo al portiere al minuto 15 e glielo dai all’89”. Questo è per dire che quando una squadra vuole una non partita, si va contro il senso di gioco. Il Genoa contro l’Udinese ha fatto un numero altissimo di falli, che ti dicono che sono una squadra che non vuole far giocare l'avversario. La maggioranza delle squadre vogliono giocare. Io che per tanti anni sono stato in top squadre che volevano vincere il campionato, ero nella dinamica di 15/20 anni fa. Oggi, in Italia è cambiato. Guarda la prima di campionato contro la Fiorentina, loro hanno giocato una partita fantastica. Anche la partita con il Sassuolo, è finita 2-1 ma poteva finire 4-4. Oggi il calcio è bellissimo, ha più partita di prima, prima già sapevi alcune partite come sarebbero finite».

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