Un giornalista diventato a sua volta personaggio, una trasmissione DoReCiakGulp, che per 22 anni spesso in coda al Tg1, ha deliziato gli italiani portandoli a conoscere il mondo della cultura con educazione e leggerezza. Vincenzo Mollica è stato indubbiamente un uomo fortunato per aver potuto conoscere da vicino i più importanti personaggi italiani e non solo. Un cronista televisivo di spettacolo con una quarantennale esperienza, che ha deciso di raccontare tutto ciò che ha vissuto, le personalità che ha incontrato, quello che ha capito e imparato.
L’incontro
“Poldismo e... tracce di Boopismo” è la mostra che ha inaugurato personalmente a San Benedetto sabato scorso e che da oggi apre al pubblico fino al 5 maggio in Palazzina Azzurra. Un luogo quello rivierasco che non gli è alieno. E il motivo l’ha spiegato egli stesso stesso non senza la commozione che gli è propria. «È stato Andrea Pazienza a portami qui, mostrandomi i luoghi a lui più cari».
Tra questi anche il Faro di San Benedetto, una delle tavole che compaiono al pian terreno della mostra e che lo stesso Mollica ha voluto donare al sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo per la città. Già, Paz. Un rapporto strano il loro. Quello tra un uomo tutto genio e sregolatezza, nato a San Benedetto e il giornalista compassato, dal 1980 alla Rai, ta Tv di Stato. eppure pieno di tenerezza, con aneddoti che lo stesso Mollica ha raccontato come i peluche che l’autore di Zanardi regalò a sua figlia, uno ogni mese di gravidanza della moglie.
Il valore
«Negli anni che mi sono toccati finora - dice Mollica -, ho disegnato a corrente alternata, quando la vista e la fantasia me l’hanno consentito. Disegno fin da quando ero bambino senza sapere disegnare. Perché l’abbia fatto non riesco ancora a capirlo. So solo che disegnare mi fa stare bene, mi porta lontano dal mondo. Non ho mai vissuto il disegno come una merenda fuori programma. La parola arte non si addice a questi scarabocchi, sono solo un artificio per consentire una piacevole sopravvivenza. Vederli, però, mi dà serenità, non li ho mai rifiutati. Piuttosto li ho nascosti e sempre amati. Ora è giusto che vivano una breve libera uscita, il tempo di prendere un po’ di luce».
La suddivisione
La mostra di 80 pezzi è allestita su entrambi i piani della Palazzina Azzurra grazie all’opera di Vittorio Ciarocchi dell’associazione LeArt. Al pian terreno ci sono tutte le tavole dedicate al Poldismo: da Braccio di Ferro a Olivia, Pisellino e così via. Al piano rialzato quelle della collezione I ritratti infondati, della Cartolibreria e dedicati a Betti Boop.
Paperika
Nella stanza più a est campeggia il pupazzo di Paperika, una sorta di Paperinik con le sembianze dello stesso Mollica, disegnato da Andrea Pazienza e a lui dedicato. Sono in tutte le opere di Paz in mostra in questa sezione.