Mof, apre Carmen e la visione di una “plaza de Toros” collega il capolavoro di Bizet con lo Sferisterio

Mof, apre Carmen e la visione di una “plaza de Toros” collega il capolavoro di Bizet con lo Sferisterio
Mof, apre Carmen e la visione di una “plaza de Toros” collega il capolavoro di Bizet con lo Sferisterio
di Luca Patrassi
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Domenica 16 Luglio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 12:08

MACERATA - In attesa dei cantanti - il debutto dell’opera allo Sferisterio di Macerata è previsto per il 20 luglio - ieri presentazione dell’allestimento della Carmen che giovedì inaugurerà la stagione lirica numero 59. A spiegare la presenza della Carmen nel cartellone 2023 si sono trovati in Arena l’assessora alla Cultura Katiuscia Cassetta, il direttore artistico Paolo Pinamonti, il sovrintendente Flavio Cavalli, il regista Daniele Menghini e il drammaturgo Davide Carnevali.

 
La connessione
Negli studi preliminari alla creazione del progetto, il regista Daniele Menghini ha individuato una connessione impensata tra Carmen e lo Sferisterio: «Ho scoperto che fino agli anni Trenta del Novecento lo Sferisterio accoglieva la corrida. In origine, parlo dell’Ottocento, quando Macerata faceva parte dello Stato pontificio, lo spettacolo consisteva nella “giostra dei tori”, una lotta tra tori e cani, senza intervento dell’uomo. Erano manifestazioni legate al carnevale, uno sfogo offerto al popolo. Così come in Arena si disputavano le gare di palla al bracciale cui assisteva anche Giacomo Leopardi arrivando da Recanati». E nella tauromachia c’è il legame «tra l’opera e lo spazio che la accoglie, un’arena abbandonata, cadente, ricoperta e circondata di sabbia ed erbacce, con una carcassa di toro sul palcoscenico vegliata da Arlecchino».


Il toro e la donna
«Il toro e la donna, soggetti connessi dalla comune appartenenza al mondo naturale - continua -, sono contraddistinti da un’energia infera, oscura (sia Carmen sia il toro hanno gli occhi neri) e sono rappresentanti del rimosso sociale, rientrano nella categoria del “diverso”, dell’escluso.

La donna e l’animale come offerte sacrificali nel ciclo eterno della natura. Una lettura archetipica che sonda le radici del profondo. Un modo per guardare a Carmen senza schiacciarsi sui riferimenti all’attualità (il femminicidio, tra tutti). Il mondo degli zingari, dei contrabbandieri è il mondo del disordine, dell’istintuale, fin del bestiale».

Così dunque Menghini per collegare Carmen e Sferisterio con la prossima visione di una “plaza de Toros”. Visioni, ma anche ascolto: interpreti vocali Ketevan Kemoklidze (Carmen), Ragaa Eldin(Don José), Fabrizio Beggi (Escamillo), Roberta Mantegna (Micaëla), Armando Gabba (Le Dancaïre), Saverio Fiore (Le Remendado), Paolo Ingrasciotta (Moralès), Andrea Concetti (Zuniga), Francesca Benitez (Frasquita), Alessandra Della Croce (Mercédès), Andrea Pistolesi (Un bohémien), Tina Chikvinidze (Une marchande) e l’attrice Valentina Picello. Sul podio il direttore musicale del festival Donato Renzetti, poi l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro lirico “Bellini” diretto da Martino Faggiani, i Pueri Cantores “Zamberletti” diretti da Gian Luca Paolucci e la Banda Salvadei. Le repliche, sempre alle ore 21, sono in programma domenica 23 e venerdì 28 luglio, quindi domenica 6 agosto. Per Under30 e partecipanti a “Lo Sferisterio a scuola” anteprima martedì 18. Biglietti online su sferisterio.it e presso la biglietteria in Piazza Mazzini (martedì-sabato ore 10-13 e 16,30-19,30), info 0733230735.

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