Addio a un mito della musica: Harry Belafonte, che negli anni 50 aveva sfondato le classifiche pop ma anche le barriere della razza, diventando una forza nel movimento per i diritti civili, è morto nella sua casa dell'Upper West Side di Manhattan. Aveva 96 anni. La causa è stata un’insufficienza cardiaca congestizia, ha dichiarato Ken Sunshine, suo portavoce di lunga data.
Belafonte, chi era
Iniziò la carriera di cantante nei primi anni Cinquanta e conquistò in breve tempo una vasta notorietà interpretando canzoni ispirate al calypso. Da sempre dedito ad attività umanitarie, nel 1987 fu nominato ambasciatore dell'UNICEF. Nato a Harlem da genitori giamaicani, Belafonte portò alla ribalta la musica caribica con canzoni come Day-O (The Banana Boat Song) e Jamaica Farewell. Il suo album Calypso, che le conteneva entrambe, fu il primo di un artista a vendere più di un milione di copie.
In un’epoca in cui la segregazione era ancora diffusa e i volti neri erano una rarità sugli schermi, l’ascesa di Belafonte ai vertici dello spettacolo è stata storica.
Arrivato poco prima dell’affermazione di Elvis Presley, si dice che sia stato il primo album di un singolo artista a vendere più di un milione di copie.