Kimono, la cantautrice civitanovese sulle piattaforme con il nuovo singolo “In ostaggio”: «Canto le sofferenze dell'amore»

Kimono sulle piattaforme con il nuovo singolo “In ostaggio”: «Canto le sofferenze dell'amore»
Kimono sulle piattaforme con il nuovo singolo “In ostaggio”: «Canto le sofferenze dell'amore»
di Chiara Morini
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Giovedì 28 Settembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:00
CIVITANOVA - Esce in digitale domani, venerdì 29 settembre, “In ostaggio”, il nuovo singolo di Kimono, la cantautrice civitanovese Sofia Tornambene, vincitrice della 13esima edizione di X Factor. 
Kimono, come nasce “In ostaggio”?
«Nasce da un momento di malessere, di quelli che capitano quando ti senti in ostaggio della mente, un po’ un amore-odio, un dialogo interiore tra la me artista e la mia mente che sembra tenermi prigioniera. Ci tengo a raccontare la sofferenza, come poi ho fatto nel brano precedente “Tempesta”».  
Questo singolo quindi è come un sequel di “Tempesta”? 
«In Tempesta raccontavo del coraggio di chiedere aiuto, era più una sofferenza personale e interiore. Qui la sofferenza è nelle relazioni, di come a volte ci si senta come “rapite” dentro, un po’ come succede con la sindrome di Stoccolma. Nel brano “In ostaggio” racconto la sofferenza che deriva dal nostro amare tanto una persona, ma quella invece finisce per sfruttarci».
Come abbina la musica ai temi importanti dei testi? 
«In realtà non ho uno schema, vado a ispirazione. Con Maestro parlo di come mi sento e come sempre con lui ci lasciamo ispirare dal flusso delle emozioni del momento». 
Il brano sarà live, per la prima volta, a New York. Canta al festival della musica italiana a New York: emozionata? 
«Sì, tanto, anche perché non sono mai stata a New York, anche se lo sogno da quando ero bambina. Ora invece, non solo ci vado, ma ci porto anche la mia ultima canzone!». 
Come è arrivata a questo festival?
«Il management mi ha proposto di partecipare, e ho detto sì, mi piace “buttarmi” sempre, l’ho fatto e ora canterò a New York».
È una delle vincitrici del festival, ma come funziona?
«Ci sono state selezioni in tutta Italia, quindi non molti giorni fa ci sono state le finali a Faenza e ora siamo rimasti in sette: canteremo a New York e ci sarà un vincitore assoluto». 
Cosa si attende da questa esperienza?
«In realtà, come accade quando scrivo un brano, non mi attendo quasi mai nulla, ma seguo il flusso. Faccio quello che devo fare, canto, trasmetto il mio messaggio, porto l’onda dei miei brani, ora pure all’estero. Non pensavo che sarei riuscita mai a portare fuori la mia musica e farla ascoltare a una cultura diversa dalla nostra».
Quando Kimono non canta, Sofia cosa fa? 
«Io sono una ragazza semplice, mi piace stare con le persone che amo, con gli amici, con il mio ragazzo, poi è chiaro che la musica finisce per esserci sempre. Un’altra delle mie passioni è mangiare, amo tutto, sono curiosa, e come le dicevo, mi piace buttarmi in tutto. E anche viaggiare». 
I suoi artisti preferiti? 
«Se ne devo scegliere uno solo, dico Freddie Mercury: lo amo da sempre. Ma ascolto di tutto. Dal jazz, che ho preso da mio padre, alla musica anni ‘70 che invece piace a mia madre. Tra quelli più recenti Billie Eilish, Jacob Collier. Penso che se la musica è bella emoziona in ogni caso».
I suoi sogni artistici?
«Vede io vivo la musica in modo molto particolare: per me il successo non è tanto quello mediatico, ma la mia introspezione, la crescita interiore che porta ad amare noi stessi».
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