Frecce Tricolori, «il pilota si è lanciato dentro l'aeroporto». Il giallo del bird strike: si poteva fare qualcosa in più?

di Redazione web
Martedì 19 Settembre 2023, 22:42 | 2 Minuti di Lettura

L'analisi sul video amatoriale

Dalle immagini si ha l'impressione che l'apparecchio, mentre perde quota, ad un certo punto rivolga il muso verso l'alto: un indizio di una progressione verso lo stallo. Nella frazione di secondo successiva si vede il pilota che, dopo avere azionato l'apposito dispositivo, viene proiettato fuori dall'abitacolo. Quasi immediatamente la 'Freccià precipita. Quando si schianta al suolo è ancora per diverse decine di metri dentro l'area, accanto alla pista. Poi, in una nube di fiamme e di fumo, prosegue la corsa strisciando ad altissima velocità sul terreno, sfonda il muro di cinta e irrompe sulla strada, dove sta passando l'auto con la bimba di 5 anni, i genitori e il fratello dodicenne.

Al via analisi su scatola nera

È stata avviata l'analisi del dispositivo noto come 'scatola nerà dell'aereo delle Freccie Tricolori che il 16 settembre si è schiantato al suolo a San Francesco al Campo (Torino) provocando la morte di una bimba di 5 anni. L'intervento, coordinato dalla procura di Ivrea, è di pertinenza dell'amministrazione militare, che dispone dei software in grado di decrittare i contenuti. Questo passaggio è indispensabile per ricostruire i parametri di volo (altitudine, velocità, prestazioni del motore) e le comunicazioni audio del pilota. La 'Freccià Pony 4 aveva dovuto sganciarsi dai compagni della squadra subito dopo il decollo dall'aeroporto di Torino-Caselle. L'ufficiale alla cloche, il maggiore Oscar Del Dò, aveva detto ai colleghi di avere un problema al motore. Ha fatto a tempo ad orientare l'apparecchio in modo da evitare che cadesse sul centro abitato e quindi si è lanciato con il paracadute, salvandosi.

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