Covid Lazio, dall’alimentazione alle terapie: che cosa si può fare e cosa no. Il vademecum della Regione

Covid Lazio, dall’alimentazione alle terapie: che cosa si può fare e cosa no. Il vademecum della Regione
Covid Lazio, dall’alimentazione alle terapie: che cosa si può fare e cosa no. Il vademecum della Regione
di Alessia Marani
5 Minuti di Lettura
Lunedì 9 Novembre 2020, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 00:25

Caos e incertezza. Studi medici e web sono assillati dalle domande e richieste di chiarimenti e informazioni sul cosa fare e non fare quando compaiono i primi possibili sintomi del Covid, ma anche quando si è asintomatici o paucisintomatici (casi lievi). Gli stessi medici di famiglia, alle prese con un “nemico” nuovo, spesso, si interrogano sul da farsi e si scambiano reciproche conoscenze e accorgimenti. Nell’ultima ordinanza emanata il 6 novembre, la Regione detta delle linee guida, utili tanto ai pazienti quanto agli stessi operatori sanitari. Di fatto, ricalcano in gran parte quanto consigliato in un vademecum contenente «alcune riflessioni che a me medico infettivologo ospedaliero sembrano rilevanti» condivise dal professore Emanuele Nicastri, in forza allo Spallanzani, e rimbalzate nelle chat della Fimmg, la federazione dei medici di famiglia. Si parte da un presupposto: che solo il 5-8% dei pazienti ha sintomi tali da necessitare un ricovero ospedaliero (e quindi bisogna che siano individuati) per gli altri ci sono monitoraggi da effettuare - anche in autonomia dai pazienti in rete con i dottori attraverso l’applicazione Doctor Covid - e raccomandazioni da seguire. In particolare, con un pulsossimetro vanno verifcati i parametri vitali, soprattutto la saturazione di ossigeno nel sangue, accettabile sino al 95%, e di quella da sforzo con il test del cammino di 6 minuti, accettabile al 93%. Parametri che vanno bene per un giovane o adulto senza comorbosità.

LE INDICAZIONI

In generale, a chi è positivo o è sospetto tale in attesa di responso del tampone, le linee guida regionali consigliano, se possibile di mantenere l’attività fisica, non stare coricato a letto, meglio seduto, di dormire a pancia sotto.

Si consiglia una alimentazione che preveda: frutta, verdura, spremute di agrumi, yogurt, kefyr, pesce di lisca, perché il possibile sforzo ventilatorio rappresenta per i muscoli respiratori l’equivalente di una maratona per i muscoli degli arti inferiori. Si consigli anche di tagliare la barba che, in caso di ospedalizzazione, non fa aderire bene le mascherine per il supporto respiratorio. A livello di terapia, il paracetamolo è indicato solo con febbre sopra i 38 gradi; no all’uso del cortisone in assenza di desaturazione (ossia quando si abbassa il livello di ossigeno nel sangue); mentre, in caso di desaturazione e/o in presenza di patologie, le terapie mediche con cortisone, eparina e ossigeno sono da effettuare in ricovero o a domicilio se impossibile l’ospedalizzazione. Il remdesivir, invece, è somministrabile solo il ospedale nei casi di polmonite da Covid 19 e con un esordio inferiore ai 10 giorni senza compromissione renale ed epatica.

COSA SI PUO' FARE

Mantenere l’attività fisica
meglio stare seduti
e non rimanere sdraiati

Se si avvertono dei sintomi lievi del Covid e non si desatura (ossia i livelli di ossigeno nel sangue scendono sotto una certa soglia) le linee guida consigliano di mantenere l’attività fisica e di non stare coricati a letto, meglio stare seduti.

Anche lo stile di vita aiuta:
mangiare frutta, verdura,
kefyr, yogurt e pesce di lisca

È consigliato mangiare frutta, verdura, spremute di agrumi, yogurt, kefyr, pesce di lisca, perché il possibile sforzo ventilatorio rappresenta per i muscoli respiratori l’equivalente di una maratona per i muscoli degli arti inferiori.

Pressioni mirate sul costato
e coricarsi a pancia sotto:
strategie per la respirazione

Meglio coricarsi a pancia sotto. La pronazione aiuta a reclutare gli alveoli polmonari senza la compressione esercitata dal peso della gabbia toracica. Se possibile, percuotere con il taglio della mano gli spazi costali dal basso in alto.

Verificare più volte al giorno
il livello di saturazione
dell’ossigeno nel sangue

La Regione sta inviando ai medici alcuni saturimetri da dare ai pazienti e invita chi può a munirsene: lo strumento permette di tenere sotto controllo il livello di ossigeno nel sangue che va verificato 3 volte al giorno in caso di positività.

COSA NON FARE

Pronto soccorso da evitare
se non si è gravi: consultare
dottore o guardia medica

Se si sospetta di essere affetti da Covid o i sintomi sono lievi non precipitarsi in pronto soccorso ma chiamare il proprio dottore o il numero verde 800118800 o, se il medico è disponibile, la guardia medica pubblica allo 06570600.

Non usare spray e aerosol
favoriscono la diffusione
del virus nell’organismo

In caso di positività o comparsa dei primi sintomi, per le linee guida stilate dalla Regione, non è indicata la somministrazione di spray e aerosol, dal momento che questi rischiano di favorire la diffusione del virus nell’organismo.

Cortisone solo se necessario
Mai nei primi sette giorni
e in assenza di desaturazione

Non usare cortisone nei primi 7 giorni e in assenza di desaturazione. La terapia è indicata solo nei casi di saturazione di ossigeno inferiore al 95%, valore che indica la progressione dell’infezione verso la fase di risposta immune paradossa. 

È preferibile radere la barba
ostacola la corretta aderenza
delle maschere per ventilatori

Una accortezza viene richiesta dai medici nel caso di ospedalizzazione: tagliare la barba. Altrimenti c’è il rischio che le mascherine per il supporto respiratorio vadano incontro a una perdita troppo alta in grado di comprometterne l’efficacia.

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