Nuovo consenso informato per AstraZeneca. Gli under 60 che nel Lazio decidono di ricevere come seconda dose il farmaco anglosvedese devono firmare un ulteriore documento. Non basta, quindi, quello già sottoscrito per la prima dose: ne serve un altro. Una modifica che segue la circolare del Ministero della Salute dell'11 giugno, in cui si recepiva il parere del Cts che indicava come seconda iniezione per gli under 60 i vaccini a Rna messaggero: ovvero Pfizer o Moderna. Cambiamento dovuto ai (rarissimi) casi di trombosi che si erano verificati in Italia. E che avevano anche portatato alla morte della 18enne Camilla Canepa dopo l'Open Day di Genova.
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Consenso informato AstraZeneca, il testo
È di 11 pagine il testo del nuovo consenso informato per la seconda dose di AstraZeneca negli under 60.
Chi lo deve firmare
Il nuovo consenso informato non deve essere firmato da tutti. Ma deve essere sottoscritto solo da chi meno di 60 anni. Secondo quanto riportato dal Cts, infatti, il rischio che si verifichino dei rari casi di trombosi dopo il vaccino AstraZeneca riguarda solo gli under 60. Tutti gli altri, dunque, potranno procedere al richiamo senza dover firmare nessun documento nuovo.
Quando va sottoscritto
Si può firmare al momento del richiamo AstraZeneca oppure il modulo del nuovo consenso informato si può portare anche già stampato, e sottoscritto, il giorno previsto per la seconda iniezione. Gli hub vaccinali hanno già gli ultimi documenti a disposizione che fanno firmare ai pazienti. Se però si arriva con il testo già sottoscritto, si velocizzano le operazioni.
Cosa cambia
Ci sono alcuni passaggi chiave nel consenso informato per la seconda dose di Astrazeneca degli under 60. Chi sceglie di proseguire con il vaccino vettoriale, e quindi non preferire il «mix» come indicato dagli esperti del Cts, deve innanzitutto dichiarare «di essere stato sottoposto alla somministrazione della prima dose di vaccino Vaxzeveria». Nel testo poi si legge che il comitato tecnico scientifico ha suggerito il vaccino a mRNA per «un principio di massima cautela» diretto a evitare «fenomeni di Vitt», ovvero la trombocitopenia, quelle rare forme di trombosi che si sono verificate in pochi casi di under 60. Firmando il nuovo documento si rifiuta quindi «la possibilità di convincimento» per il crossing a vaccino mRNA: ovvero il mix Astrazeneca e Pfizer o Moderna. Ma questa decisione è autorizzata per un motivo. Ossia quando la persona si è convinta «dell'annullamento del rischio connesso alla parziale protezione conferita dalla prima dose». Se quindi già si è ricevuta una iniezione di una dose di Astrazeneca e non si sono verificati effetti collaterali, gli under 60 che vogliono possono proseguire con la seconda iniezione dello stesso vaccino.
Vaccinati nel Lazio
La campagna vaccinale nel Lazio procede spedita secondo la programmazione. Nella giornata di ieri si è raggiunto il traguardo di 4,7 milioni di dosi di vaccino somministrate e superate 1,7 milioni di seconde dosi. Nell'ultima settimana somministrate 11,9 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti a fronte di una media nazionale di 9,9 dosi. Nel Lazio il 61% della popolazione maggiorenne ha ricevuto almeno una dose di vaccino e il 36% ha completato il percorso vaccinale. Si è concluso con successo anche il secondo junior day 12-16 anni, somministrate 40mila dosi complessive.