Nell'anno della pandemia i temi Covid e vaccino sono stati sfruttati come esca dai cybercriminali, ora il nuovo vettore d'attacco potrebbe essere il QR Code contenuto nel Green Pass, il certificato verde che useremo in Italia e in Europa. A lanciare l'allarme gli esperti di cybersecurezza. Arriva dopo il monito del Garante Privacy di non esibire sui social media il Green Pass che contiene informazioni personali che possono essere usate per attacchi mirati e furti d'identità. Mentre proprio ieri la Polizia Postale ha segnalato la circolazione di falsi messaggi WhatsApp che invitano a scaricare falsi Green pass inserendo i propri dati.
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Qr code, l'origine del problema
Oggi i QR Code riescono a trasmettere velocemente una serie di informazioni e vengono impiegati nei contesti più vari: in bar e ristoranti per i menu, per l'accesso a eventi e luoghi pubblici, per la prenotazione di visite mediche, per ritirare prescrizioni, per la fatturazione elettronica, per le transazioni in Bitcoin, per sostituire i biglietti cartacei e per ultimo lo stesso Green Pass.
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Gli esperti danno dei consigli per limitare i rischi nell'utilizzo del QR Code. Come non condividerlo se non necessario, evitare sempre l'apertura automatica di una pagina dal QR Code e visualizzare prima con attenzione l'indirizzo internet su quale si atterrerà; bisogna sempre accertarsi che il QR Code arrivi da una fonte accreditata e, quando si tratta di codici stampati, come ad esempio su un menu, assicurarsi che siano gli originali e non siano stati incollati sopra dei doppioni; se il proprio dispositivo non dispone di un lettore QR Integrato, ricordarsi sempre di scaricare app qualificate. Infine, evitare di scansionare QR code dai canali social o arrivati via email se non attesi.
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