Via Gavelli ormai è senza pace: dopo il delitto, adesso anche i ladri a fare razzia

Via Gavelli ormai è senza pace: dopo il delitto, adesso anche i ladri a fare razzia
di Simonetta Marfoglia
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Lunedì 27 Febbraio 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 21:03

PESARO  - Ci mancavano solo i ladri in via Gavelli, la stretta viuzza senza sbocco dove, al numero 19, una settimana fa è stato barbaramente massacrato con 13 coltellate il 27enne Pierpaolo Panzieri. Pare una beffa ma tale non è. Di più: a essere preso di mira è stato il Ludicanto il locale che nei giorni scorsi, subito dopo la scoperta del delitto, si è trasformato in una sorta di quartier generale di troupe e inviati sguinzagliati da tutt’Italia a seguire il caso.

«Mi cade il mondo addosso ma anche tanta rabbia - attacca la titolare, Giulia De Cesare che di recente ha festeggiato i 10 anni di gestione di coppia con Olti Bashi - è il quarto furto che subisco in poco più di tre anni. Ormai è un incubo». 
 


Quello che spiazza maggiormente la giovane esercente è che il ladro sia stato ripreso dalle telecamere interne rubare e allontanarsi come se nulla fosse portandosi via la cassa ben stretta tra le mani a mo’ di cassetta della frutta.

Un ladro che ha fatto un lavoro di fino, non improvvisato. Le immagini mostrano un uomo irriconoscibile: incappucciato, con guanti e giaccone. «Ma come è possibile - si domanda - che uno giri per il centro storico a piedi, palandranato e con una cassa portata via a peso? Pesaro è sicura? No, non lo è. Abbiamo tappezzato il locale di telecamere interne proprio per avere maggiore sicurezza e tranquillità, ma tra via Almerici e via Gavelli non esiste nemmeno un impianto di sorveglianza pubblica».

E lo sanno bene le forze dell’ordine che, subito dopo la scoperta di quello che è stato ribattezzato come il delitto di via Gavelli, sono andati alla ricerca di impianti di videosorveglianza nei dintorni. Risultato? Una telecamera esterna di un negozio di gioielleria in via della Maternità. Per arrivare ad avere delle riprese da una spycam pubblica si è dovuti arrivare in piazzale Lazzarini. Non consola nemmeno il fatto che il colpo sia avvenuto in un’ora antelucana, ben prima dell’alba, intorno alle 5 di domenica. Sono bastati 5 minuti, 300 secondi, per entrare in azione e sparire.

Precisamente tra le 5.21 e le 5.26, sempre in base all’orario impresso dalla registrazione video dove si vede entrare uno sconosciuto da un’entrata laterale del Ludicanto - la portafinestra su via Gavelli mentre l’ingresso principale è su via Almerici - per poi dirigersi spedito dietro il bancone e mirare senza indugio alla cassa che viene asportata e portata via. La somma trafugata non è stata ancora quantificata: c’era il fondo più l’incasso della serata di sabato. Per entrare si è servito di un piede di porco o qualcosa di simile con cui ha fatto leva per sfondare facilmente l’accesso secondario. 


«Così - commenta Giulia De Cesare - dovremo anche ripagare il danno provocato». Del furto ci si è accorti solointorno all’ora di pranzo, è stata una conoscente a notare l’effrazione passando lungo via Gavelli. Ieri era domenica e il caffè letterario, come è anche noto, avrebbe aperto nel pomeriggio. «Invece - prosegue la titolare - ci siamo dovuti mettere in pausa forzata. Provate voi ad aprire in questa situazione». Sono stati chiamati i carabinieri a cui sono affidate le indagini. «Sicuramente il ladro - chiosa Giulia De Cesare - è uno che ci conosce bene, che ha studiato le abitudini e gli orari. E sapeva altrettanto bene come muoversi senza perdere tempo. Ma che rabbia. No, Pesaro non è per niente sicura».
 

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