Pesaro, quartiere Montegranaro Muraglia contro la maxi antenna vicino case a asilo. «Faremo ricorso a Mattarella»

Pesaro, quartiere Montegranaro Muraglia contro la maxi antenna vicino case a asilo
Pesaro, quartiere Montegranaro Muraglia contro la maxi antenna vicino case a asilo
di Thomas Delbianco
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Sabato 5 Agosto 2023, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 08:16

PESARO I residenti del quartiere Montegranaro Muraglia scendono in strada contro l’antenna mobile 5G eretta tra le vie Forlanini e Beccaria: «Installazione selvaggia basata su una legge scellerata. Il Comune ora ci dica quando verrà accesa e disattivata. Rumore insopportabile di giorno e di notte, vivere qui è diventato terrificante. Se l’impianto non verrà rimosso dopo 4 mesi dall’accensione, ricorso al Capo dello Stato». “No all’antenna”. E’ il messaggio a chiare lettere riportato nei manifesti dei residenti della zona dove è stato installato un impianto di telefonia alto più di 30 metri, in mezzo alle case, e a pochi passi da un asilo. 

 


Vicino all’asilo


Gli abitanti, che oltre ai rischi di salute, lamentano anche una svalutazione degli immobili del 40%, nella loro mobilitazione hanno già raccolto firme e valutano il ricorso straordinario al Capo dello Stato (che potrebbe arrivare nel momento in cui l’antenna, trascorsi i 120 giorni dall’attivazione, non verrà disattivata). E ieri mattina, come ulteriore passo del loro dissenso hanno deciso di organizzare una forma di protesta, con un sit in sotto l’antenna. Tra i presenti l’avvocato Marianna Galtieri, legale del Comitato, il consigliere regionale di FdI Nicola Baiocchi e quello comunale Daniele Malandrino.

La protesta


«Questa protesta era ciò che non avremmo mai voluto fare, ma anche questo fa parte dei nostri desideri - riferisce l’avvocato Galtieri - che continueremo a portare avanti non soltanto nell’interesse nostro, cioè del comitato di via Beccaria, ma verso tutti i cittadini di Pesaro, contro questa installazione selvaggia, sulla base di una normativa nazionale scellerata, che consente alle compagnie telefoniche di installare in qualsiasi sito, in questo caso un sito privato della Telecom, degli impianti telefonici. Speravamo, viste le rassicurazioni iniziali, che questa antenna non venisse mai messa in funzione». 
I contatti del comitato con il Comune si sono “intensificati”, come riferisce l’avvocato: «Siamo riusciti ad avere un dialogo, a portare la problematica all’attenzione del consiglio comunale attraverso un’interrogazione della Lega (era stata discussa qualche settimana fa in aula con intervento del consigliere Andreolli e risposta in aula dell’assessore Conti, la quale aveva detto che l’antenna non era ancora stata attivata e che, essendo temporanea, sarebbe stata dismessa dopo 120 giorni dall’accensione, ndr), e successivamente abbiamo avuto riscontro dall’assessore all’Ambiente (Maria Rosa Conti, ndr) e da ultimo dal Capo di Gabinetto (Massimiliano Amadori, ndr), i quali ci hanno assicurato che avrebbero provveduto e vigilato.

L’unica cosa che vorremmo capire è esattamente il giorno in cui verrà attivato l’impianto e il giorno in cui verrà disattivato».

Gli aspetti tecnico-normativi


Il legale passa poi ad affrontare gli aspetti tecnico-normativi della vicenda: «Sulla base del progetto presentato dalla società Inwit e poi con parere dell’Arpam, si parla solo di campo elettromagnetico. Un parere che presenta numerose inesattezze, in particolar modo rispetto alle misurazioni sulle distanze dagli edifici sensibili, vedi l’asilo. E’ giusto mettere in evidenza quali siano i progetti maggiormente esposti, per i quali si arriva ai limiti di legge, sono quelli in terza-quarta fila a partire dalla via che si trova sotto l’antenna. Non sappiamo se verrà posto rimedio a questa installazione, se c’è stato un errore nell’installazione stessa. Su questi aspetti ci potrà rispondere la società». Altro nodo della questione, che sta diventando un “tarlo” per gli abitanti, è quello legato alle fonti acustiche. 


Il rumore fastidioso


«Avvertiamo il rumore, diventato un problema molto serio, di cui non si fa riferimento nel progetto, nè tantomeno Arpam l’ha preso in considerazione, perchè è tenuta a dare una valutazione sul campo elettromagnetico. Ho provveduto a mettere a conoscenza tutti gli organi del Comune, sia di maggioranza che di minoranza, e su questo abbiamo avuto solidarietà». Infine, il legale del comitato ci tiene a mettere in evidenza il senso di tali iniziative: «Non siamo bacchettoni, non siamo fanatici, non facciamo proteste senza senso. Qui abitano anziani che trascorrono la maggior parte del tempo in casa, bambini che vanno all’asilo. Io stessa sono malata oncologica e vi assicuro che, dopo aver passato 3-4 ore in oncologia, tornare casa e non poter godere del riposo e della pace della propria abitazione, è una terrificante». 
 

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