Choc anafilattico per tre punture di vespe: salvato. Ritaldo Abbondanzieri ringrazia il 118 e gli ospedali di Pergola e Fano

Choc anafilattico per tre punture di vespe: salvato. Ritaldo Abbondanzieri ringrazia il 118 e gli ospedali di Pergola e Fano
Choc anafilattico per tre punture di vespe: salvato. Ritaldo Abbondanzieri ringrazia il 118 e gli ospedali di Pergola e Fano
di Marco Spadola
2 Minuti di Lettura
Giovedì 20 Luglio 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 13:10

PERGOLA - Tre punture in testa da altrettante vespe mentre era nell’orto e nel giro di qualche secondo è svenuto per reazione anafilattica. È successo a Ritaldo Abbondanzieri, presidente dell’associazione Pergola Nostra. Fortunatamente con lui c’era la moglie che appena l’ha visto crollare a terra ha prontamente chiamato il 118.

Il trasporto a Fano

Dopo le primissime cure è stato necessario il trasporto in ambulanza presso l’ospedale di Fano. Gravi le condizioni, codice rosso. Dopo quasi una intera giornata la situazione è tornata alla normalità e Abbondanzieri ha potuto fare rientro a casa.

Ora sta bene, ma ha rischiato grosso, e tiene a ringraziare il personale sanitario degli ospedali di Pergola e Fano: «Quando senti avvicinarsi il suono sibilante di una sirena della clinica mobile soccorso avanzato del 118 ti domandi: per chi sibilerà? Chissà se avrà tempo di arrivare, se riuscirà a salvare la persona in pericolo? E’ un mezzo che porta persone preparate a prestare un soccorso urgente a chi ha ‘un avvenimento’, che non riesce a superare da solo, e chiede aiuto.

Fortunatamente arrivano loro, gli operatori del 118, che con professionalità, maestria, velocemente e senza tentennamenti si occupano del pericolo incombente, per vincere, nella eterna lotta tra la vita e la morte».

«Un sibilo di speranza»

«Se poi quella persona sei tu - continua Ritaldo Abbondanzieri -, allora cogli subito che quel sibilo, a volte viene percepito come un sibilo inquietante, è un sibilo di speranza e di vita. Verifichi che vivere in un posto a dimensione umana è un grande privilegio e che avere vicino un posto di primo intervento con persone speciali è una grande, immensa, ricchezza! Ora, oggi, il mio riconoscimento e il mio immenso grazie va alla organizzazione del 118 dell’ospedale di Pergola, al dottor Hassan, all’infermiere Savelli e all’autista Battistelli, i quali mi hanno soccorso, salvato e riportato alla vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA