Pesaro, un mese di restyling per il Duomo: «Più luce e visibilità ai mosaici». Cattedrale chiusa, al lavoro la Renco

Entro la fine di maggio previsti altri 42 metri quadri di finestre e una nuova illuminazione. La Fondazione Scavolini: «La nostra festa per i 40 anni»

Pesaro, un mese di restyling per il Duomo
Pesaro, un mese di restyling per il Duomo
di Elisabetta Marsigli
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Venerdì 5 Aprile 2024, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 07:31

PESARO Nuova luce sui mosaici del Duomo con l’importante intervento di valorizzazione realizzato grazie alla collaborazione fra Arcidiocesi, parrocchia di Santa Maria Assunta, Fondazione Scavolini, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza. Sarà la Renco a eseguire l’intervento.

Un bel passo avanti per ammirare i capolavori sotterranei che sarà compiuto grazie all’ampliamento, di ben 42 metri quadri, delle finestrature attualmente esistenti nella navata centrale, alla sostituzione dei vetri opacizzati presenti oggi e alla realizzazione di un nuovo sistema di illuminazione, renderà meglio visibili entrambi i livelli dei mosaici.

La durata

I lavori partiranno a fine aprile e il duomo sarà chiuso per un mese circa («L’ultima celebrazione sarà un matrimonio») a causa della sostituzione di alcune lastre della pavimentazione che renderanno inagibile l’ingresso ai fedeli. «È sempre stato un nostro obiettivo quello di valorizzare e salvaguardare il patrimonio culturale della nostra città - ha esordito Emanuela Scavolini in conferenza stampa - «Festeggiamo 40 anni di Fondazione e riuscire a rendere maggiormente fruibili questi preziosi mosaici è qualcosa che ci interessava da tempo e che grazie alla disponibilità del vescovo Sandro Salvucci e della Soprintendenza diventa ora realtà».

Un risultato che ha compreso un anno intero di lavoro di progettazione per sostituire il marmo con il vetro. L’obiettivo era chiaro, ampliare la visibilità dei due mosaici, ma il vincolo restava il solaio metallico che sostiene l’attuale pavimentazione: una struttura reticolare che definisce una griglia che ordina il disegno della pavimentazione. Si tratterà quindi di seguire l’orditura della griglia e offrire una visione nuova, più ampia, che renda maggiormente percepibile anche l’arco cronologico a cui risalgono i due mosaici.

Ma per consentire tutto questo, un anno di lavoro è servito anche per ripulire e fare una accurata manutenzione dei mosaici che, con una illuminazione studiata, sarà propedeutico sia allo studio conservativo del bene che al previsto ampliamento delle aperture in vetro-cristallo. «Si continuano a cercare di trovare le migliori soluzioni», ha sottolineato il vicesindaco Daniele Vimini «e questo intervento ci dà l’opportunità di sciogliere l’annoso nodo dei mosaici.

L’Amministrazione comunale metterà a disposizione l’aspetto tecnologico legato alla casa delle tecnologie, sia per quest’anno da capitale della cultura che in previsione dell’anno del giubileo nel 2025».

Anche secondo la dottoressa Cecilia Carlorosi della Sovrintendenza «questo nuovo intervento di manutenzione ci consentirà di monitorare meglio lo stato di conservazione dei due tappeti musivi, con la volontà di una sempre più attenta lettura filologica e cronologica di tutte le fasi di vita delle due strutture». Solo nel 2023 le visite ai sotterranei sono state effettuate da circa 500 persone, nonostante la delicata limitatezza del numero di persone ammesse. Molte le richieste in questo 2024. L’idea è quella di sviluppare, grazie alla ripresa degli studi in fase di manutenzione, delle pubblicazioni dedicate alla storia del sito. Nel frattempo si stanno componendo le schede che saranno inserite nei QRcode a fianco delle nuove finestre. Fino ad oggi le visite ai sotterranei erano gestite dalla Curia, ma non è detto che, come per il Palazzo Ducale, non si riesca a giungere ad un accordo che preveda una programmazione fissa di fruizione.

C’è l’ok della Soprintendenza

L’intervento approvato e condiviso dalla Soprintendenza, è totalmente reversibile, non modifica né altera lo stato dei luoghi. Allo stesso tempo, garantisce la continuità della funzione liturgica del luogo, giacché la diminuzione del numero dei banchi presenti, a seguito delle nuove aperture, sarà mitigata con soluzioni adeguate. La complessa stratificazione dell’attuale cattedrale cittadina, dalla sua prima costruzione risalente al IV-V secolo, alla configurazione dell’edificio attuale attorno al 1864 è ben rappresentata dai due livelli di pavimentazione a mosaico presenti nel sottosuolo: il primo posizionato alla quota di -2.10 dall’attuale pavimentazione (edificio di culto databile fine IV-inizio V secolo d.C.) e il secondo alla quota -1.40 (la nota basilica di “Johannis”, datata alla metà del VI secolo d.C.).

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