Pesaro, insulti al cacciatore che uccise un cane. L'assessore Belloni assolto: «Solo parole generiche»

Insulti al cacciatore che uccise un cane. Belloni assolto: «Solo parole generiche»
Insulti al cacciatore che uccise un cane. Belloni assolto: «Solo parole generiche»
di Luigi Benelli
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Martedì 16 Gennaio 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 15:42

PESARO Un pitbull ucciso, i commenti su Facebook e l’assoluzione dall’accusa di diffamazione. Ieri la sentenza per l’assessore Enzo Belloni e la co-imputata. Il caso risale al dicembre del 2020 quando Zoe, un pitbull di un anno, fu ucciso con due colpi di fucile in testa a Granarola di Gradara. Il cacciatore raccontò di essere a caccia con tre amici e tre cani, due springer e un pincher. E di aver subito l’attacco del pitbull (10 giorni di prognosi per le ferite alla mano). Un altro cacciatore aveva sparato un colpo in aria per spaventarlo, ma il cane aveva puntato alla gola dello springer.

La storia

Di qui lo sparo al pitbull e la denuncia ai carabinieri.

Un caso però rimbalzato sui social, con una ridda di commenti, tra cui quelli dei proprietari del cane. «Un cacciatore, pensando potesse essere un pericolo per lui, l'ha giustiziata. Come si fa a guardare negli occhi un’anima innocente e tirargli un colpo in testa». Il cacciatore finì a processo per aver ucciso il pitbull, ma fu archiviato. Ma i commenti sui social hanno portato a giudizio per diffamazione sette persone. Tra queste anche l’assessore Enzo Belloni, che scrisse su Facebook: «Uomo di m.., c’è ancora chi giustifica simili monnezze». Dopo l’udienza preliminare le strade processuali si sono divise. Una signora ha risarcito la vittima degli insulti con 700 euro e ha chiuso il conto. Altri quattro hanno preferito il rito abbreviato. E recentemente sono stati tutti assolti. L’amministratore ha scelto di proseguire il dibattimento per dimostrare la sua innocenza rispetto all’accusa di diffamazione.

A vario titolo gli altri scrissero frasi come «figlio di p…», «un maledetto l’ha ammazzata, essere immondo». . E anche: «E’ possibile rendere pubblico il nome dell’autore di questa atrocità». Il pubblico ministero aveva chiesto 8 mesi di condanna per l’assessore Belloni. Il suo difensore Gherardo Saragoni Lunghi ha chiesto l’assoluzione piena perché il fatto non sussiste e in subordine perché il fatto non costituisce reato per esercizio del diritto di critica. La co-imputata è accusata anche di minacce per la frase: «Spero gli succeda qualcosa già stanotte». Il pm aveva chiesto 1 anno di condanna. Il suo avvocato Simone De Marco ha sottolineato che non poteva esserci minaccia un quanto non poteva dipendere dalla sua volontà il brutto accadimento. Commenti che avevano portato il cacciatore a sporgere querela, tutelato in sede civile dall’avvocato Roberto Brunelli e Cinzia Fenici che hanno chiesto 20 mila euro di risarcimento.

Il pronunciamento

Ieri l’assessore è stato assolto con formula piena, anche la co-imputata è stata assolta per entrambi i reati. Belloni è soddisfatto: «Il commento era generico e non diretto a una persona specifica, era solo l’espressione di un sentimento rispetto all’uccisione di un animale. Mi sono sentito un bersaglio, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia. Sono sollevato». Il suo legale Saragoni Lunghi si dice «soddisfatto, abbiamo fatto una ottima istruttoria in cui abbiamo dimostrato la genericità del commento, non riferito a una singola persona. Una sentenza importante»

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