PESARO - Truffe affettive via social, fenomeno in aumento. L’avvocatessa pesarese Eleonora Nocito ha avviato una ricerca criminologica per cercare vittime di raggiri avvenuti su Internet e nelle varie piattaforme, da Messanger a Instragram a Facebook. Raccontiamo una delle storie che la legale e criminologa Nocito ha già sulla sua scrivania, che si è trasformata in denuncia.
Si tratta di una donna che ha conosciuto un uomo su Instagram.
La truffa è andata in crescendo perché lui le ha detto di aver avuto un incidente in auto mentre le rispondeva a dei messaggi. Così lei si è sentita in colpa e ha inviato altri soldi per pagare le spese dell’incidente. Infine la scusa del conto bloccato. Una escalation continua. Insomma lei ha ammesso di aver mandato circa 40mila euro. Quell’incontro non è mai arrivato nonostante le richieste di appuntamenti. Così la donna ha capito e ha deciso di denunciarlo. La vergogna era tanta che ha pensato persino al suicidio. I carabinieri hanno riferito tutto alla figlia che ne ha parlato con il padre, il marito della signora. La donna è stata perdonata dal marito, ma lei stessa ha detto di essere in cura dallo psichiatra e di provare molta vergogna. Nel frattempo il truffatore è sparito, ha chiuso il profilo e ha bloccato tutti i numeri. In altre parole, sparito coi soldi. L’avvocatessa Nocito invita a compilare un questionario.
«Denunciare è fondamentale, non bisogna rimanere in silenzio. Purtroppo molte persone non lo fanno e non ne parlano con nessuno per vergogna e per evitare la cosiddetta vittimizzazione secondaria, ossia il biasimo delle persone che ne vengono poi a conoscenza. E’ fondamentale dire che una truffa affettiva può capitare a chiunque a prescindere dall’età o dal sesso, dal livello culturale o economico. Non bisogna giudicarsi». L’obiettivo è «capire il modus operandi dei truffatori sentimentali, quali sono state le tecniche di aggancio, dopo quanto tempo hanno iniziato a chiedere i soldi. Approfittano della buona fede di persone fragili, magari sole o depresse, che hanno subito un lutto e possono cadere vittima di questi personaggi».
Il questionario è anonimo e potrà contribuire allo studio e alla «possibilità di arginare questo pericoloso e sempre più diffuso fenomeno». L’appello si chiude: «Sentiti libero/a di inoltrarlo anche ai tuoi amici/conoscenti.Se vuoi, puoi contattarmi anche in privato alla mia mail info@studiolegalenocito.it per raccontarmi la tua storia. Il questionario si trova anche sul sito https://www.studiolegalenocito.it/truffa-affettiva/. Di seguito il link per accedere al questionario: https://forms.gle/r1ArWxJTduKkU4JTA.