Incendio alla Scavolini, divorati 400 metri quadri di copertura. Per precauzione evacuate 609 persone. «Ma oggi torniamo al lavoro»

La curiosità. Vigile al lavoro nell'ultimo giorno prima della pensione: "Ho finito in mezzo a fumo e fuoco"

L'Incendio sul tetto del capannone della Scavolini
L'Incendio sul tetto del capannone della Scavolini
di Silvia Sinibaldi
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Giovedì 28 Settembre 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 18:36

PESARO Una colonna di fumo grigio densissimo ieri pomeriggio intorno alle 15.15 si è alzata dal tetto del capannone numero 1 della Scavolini Cucine a Chiusa di Ginestreto. L’hanno vista i dipendenti ma anche gli automobilisti che transitavano sulla Montelabbatese e una buona parte della città: l’allarme si è subito diffuso in uno scenario terribile che però si è risolto senza drammi. Un lavoro complicatissimo per i vigili del fuoco poiché le fiamme che originavano il fumo si erano formate nell’intercapedine della copertura del padiglione e raggiungerle e domarle è stato molto difficile. Una sorta di tetto sandwich con il rogo al suo interno.

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Domato in due ore


Una corsa contro il tempo per sottrarre al fuoco porzioni di tetto. In quasi due ore le fiamme hanno divorato circa 400 metri quadrati di copertura. Intorno alle 17 l’incendio era domato ma è stata necessaria un’altra ora per mettere il sito in sicurezza. Sul posto è comunque rimasta una squadra di vigili del fuoco di Pesaro per monitorare la situazione ed essere pronta a intervenire nel caso le fiamme si fossero nuovamente innescate. 
Ancora da definire le cause dell’incendio anche se su quel tetto c’erano operai al lavoro (gli stessi che hanno dato l’allarme). Una delle ipotesi (ancora da verificare) è che stessero stendendo del catrame è che questo abbia innescato l’incendio. Sul posto sono arrivate 4 squadre di vigili del fuoco, tre autobotti, un’autoscala, e un carro bombole. Infatti i vigili potevano lavorare solo ossigenati dalle bombole perché l’aria era irrespirabile e per lavorare si attraversava un infermo di fumo. Una squadra di vigili è arrivata anche da Urbino.Per sicurezza sono stati evacuati tutti i dipendenti dell’azienda sia operai che impiegati, ovvero 609 persone.

L’operazione è avvenuta in sicurezza e in tranquillità grazie alla rapidità della segnalazione. All’interno del capannone interessato dall’incendio non ci sono macchinari importanti. Si tratta piuttosto di un deposito di materiali che non sono stati intaccati dalle fiamme circoscritte alla copertura. Impossibile però quantificare i danni subiti dal padiglione anche perché resta ancora accessibile solo ai vigili del fuoco. Domani mattina un sopralluogo di tecnici e pompieri potrà meglio definire la situazione. Le immagini dell’incendio nella fabbrica emblema della città hanno fatto rapidamente il giro dei social suscitando curiosità e sgomento. 


Fabiana Scavolini: «Nello stabile non c'erano macchinari»


Tra i vigili del fuoco al lavoro c’era anche un funzionario arrivato all’ultimo giorno di servizio prima dell’agognata pensione. «Speravo in un turno tranquillo e invece sono finito in mezzo al fuoco e al fumo». «Eravamo tutti al lavoro - racconta Fabiana Scavolini, amministratore delegato dell’azienda di cui porta il cognome - e abbiamo visto subito la colonna di fumo che si alzava da quel tetto. Così è scattato subito l’allarme». Momenti di comprensibile paura ma anche di consolidata efficienza. «Abbiamo subito evacuato il personale che si trovava in quei frangenti nello stabilimento. Ci è stato spiegato che l’intervento dei vigili del fuoco era complesso perché le fiamme si erano sprigionate all’interno della copertura. Ma fortunatamente in quel padiglione non ci sono strumenti operativi e ciò ci ha permesso di limitare i danni».  Quantificarli resta comunque impossibile. «Domani mattina - riprende Fabiana Scavolini - faremo un check per verificare la situazione, in giornata si tornerà tutti al lavoro sia gli operai che gli impiegati negli uffici».

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