Mattioli, il Pd e le 600 madri contro il trasferimento a Fano: «Guai a chi tocca la Pediatria, siamo pronte a scendere in piazza»

Mattioli, il Pd e le 600 madri contro il trasferimento a Fano: «Guai a chi tocca la Pediatria, siamo pronte a scendere in piazza»
Mattioli, il Pd e le 600 madri contro il trasferimento a Fano: «Guai a chi tocca la Pediatria, siamo pronte a scendere in piazza»
di Milena Bonaparte
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Martedì 22 Agosto 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 13:43

PESARO  - Coro unanime tutto al femminile dalla parte dei bimbi più fragili, appena nati e che devono ancora vedere la luce. Scenderà in piazza la commissione Donne elette, capitanata dalla presidente Anna Maria Mattioli, capogruppo Pd in consiglio comunale, per sostenere la protesta del comitato delle 600 mamme e donne in gravidanza di Pesaro contro l’annunciato ”scippo” di Pediatria dal San Salvatore e quindi il temuto ritorno a Fano del reparto Materno Infantile, dopo il reintegro post Covid. 

 
I disagi


«Vogliamo fare sentire la nostra disapprovazione di cittadini ed evidenziare i disagi subiti dalle famiglie - mette in evidenza Mattioli -. Sono stata di nuovo contattata dalla portavoce del gruppo di gestanti e neo madri che a dicembre, dopo quasi 3 anni, aveva tirato un sospiro di sollievo dopo la riapertura del Punto nascite». 


A dir poco un’odissea era stata la loro. «La rappresentante mi ha ricordato i drammi vissuti - spiega -. Casi di piccoli pazienti che per cadute accidentali si erano dovuti recare a Fano in auto con i genitori, poi tornare a Pesaro sull’ambulanza in vista di accertamenti, di nuovo a Fano per la diagnosi e infine ritrasferirsi a Pesaro dove effettuare gli interventi chirurgici. L’attuale paventata chiusura del reparto al San Salvatore è stata per loro un fulmine a ciel sereno, soprattutto perché non si tratta soltanto di presidi che interessano le mamme, ma sono un punto di riferimento per i bambini. Comprendiamo lo stato d’ansia e l’apprensione per la cura dei propri figli di chi vive la maternità e il post-parto. E per questo sosterremo nei prossimi giorni la loro battaglia». Il disagio è anche di chi lavora nei reparti.


«Gli operatori sanitari dei due ospedali - mette in evidenza Mattioli - lamentano difficoltà per lo spostamento tra Fano e Pesaro, ed esprimono forti dubbi sull’eventualità di un nuovo ritorno al Santa Croce». Ci sarebbero inoltre problemi strutturali: «Il reparto fanese necessita di lavori di riqualificazione, ha pochi posti letto e spazi molto ridotti, è privo del reparto di Chirurgia per le emergenze e non riuscirebbe a ospitare i bambini e gli adolescenti operati, che finirebbero nei reparti ordinari e non in quelli specifici per le loro esigenze. Inoltre la struttura di Pesaro, fresca di riapertura, avrebbe spazi altamente idonei per ospitare anche tutto il reparto fanese, le stanze sono dotate di monitoraggi continui e apparecchiature tecnologiche». 
Pesaro, oltre a essere capoluogo di provincia, è anche la seconda città delle Marche e conta circa 150.000 pazienti. «Non è accettabile perdere una prerogativa così preziosa sul piano sanitario - polemizza- -, purtroppo, ancora una volta, siamo di fronte a un ingiusto depauperamento per le scelte di una Regione che continua a dimostrarsi anti-Pesaro». 


Il bacino e l’eccellenza


Il reparto Materno Infantile, insomma, è un’eccellenza che non si tocca. «Mi auguro che la notizia non sia vera - sottolinea -.

Anni di battaglie politiche in consiglio comunale a colpi di mozioni e proteste, interrogazioni a Saltamartini dei consiglieri regionali Biancani e Vitri, e finalmente l’atteso annuncio della riapertura il 5 dicembre». Anche il consigliere di FdI Nicola Baiocchi aveva sollecitato, con una mozione nell’assise marchigiana, di ripristinare l’unità operativa di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Neuropsichiatria infantile e Fisiopatologia della riproduzione al San Salvatore che, «oltre a essere stata oggetto di notevoli investimenti, vanta personale d’eccellenza altamente qualificato». 


La permanenza


La permanenza dei reparti a Pesaro, conclude Mattioli, «offrirebbe caratteristiche di qualità e personale medico e infermieristico pubblico. Un ulteriore motivo per il mantenimento al San Salvatore del Materno Infantile sta nel fatto che la nostra città è il punto più a Nord delle Marche e questo rappresenta, offrendo l’indispensabile alto profilo, un argine alla tristemente nota mobilità passiva in Romagna».

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