San Benedetto, 9 mesi per trovare un'impresa. Per il restauro dell'ex manicomio di Pesaro si dovrà correre

San Benedetto, 9 mesi per trovare un'impresa. Per il restauro dell'ex manicomio si dovrà correre
San Benedetto, 9 mesi per trovare un'impresa. Per il restauro dell'ex manicomio si dovrà correre
di Miléna Bonaparte
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Sabato 9 Dicembre 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 09:15
PESARO C’era tempo fino al 31 dicembre per dare il via libera all’assegnazione dei lavori di recupero del San Benedetto, ma nella squadra delle Opere pubbliche del Comune si è preferito giocare d’anticipo, tenuto conto dei tempi strettissimi dettati dal Pnrr, appena due anni per un’impresa a dir poco da olimpionico, e anche delle festività natalizie di mezzo. Dopo l’assenso della giunta che il 1º dicembre ha approvato il “pacchetto” tutto compreso dei progetti e del quadro economico per la rinascita dell’ex ospedale psichiatrico, gli uffici tecnici hanno prontamente avviato l’appalto integrato per affidare il progetto esecutivo e la ristrutturazione.  


La vastità


Un complesso enorme e pericolosamente degradato, con crolli dei solai e locali a cielo aperto, di 16.775 metri quadrati (di cui 7.180 mq di edificato e 9.595 mq tra cortili, giardini e scoperti). In oltre 5.755 mq si interviene per le case popolari e il social housing, 38 appartamenti in tutto, più l’ambulatorio dell’Ast e la sistemazione del giardino interno. Per 26 anni il vecchio manicomio è rimasto nel dimenticatoio, chiuso e abbandonato a se stesso: il periodo di attività è andato dall’inaugurazione del 1826 fino alla chiusura degli ultimi servizi sanitari nel 1997.

All’inizio l’orizzonte dei lavori di recupero era un inimmaginabile punto lontanissimo, ma ora il Comune, con gli ultimi step garantiti dai versamenti dei fondi europei Pinqua-Pnrr e di altri contributi per un totale di 16.448.014 euro, ha ingranato la marcia più veloce per lo sprint finale. Il cantiere dovrebbe aprirsi non prima di settembre 2024, essendo necessari 9 mesi a partire dai primi di gennaio per concludere la gara e firmare i contratti con la ditta e i professionisti, oppure gli appositi “raggruppamenti”. Ed è noto che i lavori debbano finire entro il 31 marzo 2026, limite tassativo e di grande responsabilità, anche perché se non vengono rispettate le scadenza si rischia di perdere i fondi.


Una partenza anticipata, dunque.

Le Opere pubbliche, servizio guidato dall’architetto Maurizio Severini, hanno per prima cosa rispettato lo step del 6 dicembre, termine per la trasmissione al Ministero della determinazione a contrarre, cioè la manifestazione della volontà di stipulare il contratto d’appalto, e altra documentazione propedeutica allo svolgimento della gara. Sono state quindi definite le modalità dell’incarico: si seguono la procedura aperta, essendo l’importo superiore alla soglia comunitaria, il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e quello del miglior rapporto qualità-prezzo. L’iter si svolgerà nel rispetto del termine massimo di 9 mesi per arrivare all’aggiudicazione di progetto e lavori all’operatore primo in classifica. 


Un po’ di conti


Il valore stimato della gara è di 11.838.873 euro, al netto dell’Iva, ripartito fra progettazione esecutiva per 299.980 euro e realizzazione dei lavori per 11.538.893 euro. Da non confondersi con la base d’asta, il punto di riferimento da cui partire per le offerte di chi partecipa al bando. Sono stati approvati inoltre le tabelle dei compensi, il quadro economico, il capitolato speciale d’appalto e lo schema di contratto. La spesa complessiva prevista per il restyling del San Benedetto è di 16.448.014 euro così finanziata: 14.975.173 euro di risorse europee legate al Pinqua-Pnrr, 1.198.014 euro del Fondo ministeriale per l’avvio di opere indifferibili, legato al costo lievitato delle materie prime, e 274.827 euro di finanziamenti del Comune provenienti da alienazioni di beni immobili. 


Gruppo di lavoro


Al servizio Opere pubbliche è stato costituito un nutrito gruppo di lavoro, formato da personale interno, per seguire i progetti e le pratiche amministrative del San Benedetto. Si è aggiunta per esempio l’architetto Giulia Sotte che è stata affiancata al Responsabile unico del progetto, l’architetto Stefano Amadio. 

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