«Pesaro, restauro della chiesa di Sant’Ubaldo. La Soprintendenza non è al corrente»

Malini insieme al comitato cittadino segnala i lavori avviati dal Comune in largo Mamiani

«Pesaro, restauro della chiesa di Sant’Ubaldo. La Soprintendenza non è al corrente»
«Pesaro, restauro della chiesa di Sant’Ubaldo. La Soprintendenza non è al corrente»
di Miléna Bonaparte
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 13:20
PESARO Impacchettata da teli bianchi e ponteggi che lasciano in vista solo il cupolone, l’ex chiesa barocca di Sant’Ubaldo è al centro di un restauro defilato e silenzioso, senza comunicati ufficiali, che ha fatto drizzare le antenne al comitato “Pesaro città d’arte e cultura”. Sui tabelloni che il Comune ha esposto nel cantiere di largo Mamiani, essendo la cappella monumentale di sua proprietà, non c’è alcun riferimento alla Soprintendenza pur trattandosi di un tesoro di valore storico, in particolare per la facciata seicentesca, tra le più belle delle Marche, ed essendo l'ultima chiesa voluta dai Della Rovere ormai al tramonto che, rimasti senza eredi, devono lasciare il Ducato urbinate alla Curia di Roma.  


La datazione


«Il prospetto di Sant’Ubaldo è della stessa epoca alla quale risale la Ragnatela che decora i sampietrini di piazza del Popolo - ironizza Roberto Malini del comitato -, speriamo di non dover intraprendere una nuova operazione di salvataggio per tutelare gli elementi originali dei luoghi dell’arte e della memoria collettiva. Non dimenticherò mai la faticosa battaglia per il complesso delle Zoccolette». Un po’ di apprensione, dati i precedenti non proprio rispettosi dei beni culturali, ha spinto Malini a rivolgersi alla Soprintendenza con una e-mail per segnalare il recupero di Sant’Ubaldo e chiedere se hanno mai rilasciato le necessarie autorizzazioni.
«Al momento non sembra che dal Comune siano partite alla volta degli uffici di Ancona istanze legate ai permessi per intervenire sul bene storico - dichiara il rappresentate del comitato -. Dopo il nostro appello la Soprintendenza ha contattato i tecnici che si occupano del restauro per avere spiegazioni. Ci auguriamo che si trovi un’intesa che tuteli l'antica e preziosa architettura sacra». 
Malini ribadisce poi l’importanza di una collaborazione tra istituzioni e società civile: «È lodevole il progetto del Comune di restaurare la cappella seicentesca, mentre da parte nostra intendiamo semplicemente porre in rilievo come sia necessaria la massima attenzione per i beni culturali della città. Desideriamo che l’ex chiesa sia valorizzata al meglio».

Sant’Ubaldo è stata finora utilizzata dal Comune per alcune cerimonie ufficiali della città e da molti anni è il memoriale dei pesaresi caduti nelle guerre mondiali e in altri storici conflitti. All’interno, lungo le pareti laterali, sono collocate sei lapidi in marmo nero del Belgio che hanno incisi in oro i nomi dei 410 morti durante gli scontri del ‘15-18, altre iscrizioni ricordano 18 vittime delle guerre d’Indipendenza, 4 periti in Libia e 9 nel conflitto d’Africa. Sopra l’architrave di una porta si trova invece una targa che ricorda i caduti della seconda guerra mondiale. 


L’approvazione


Il progetto definitivo-esecutivo è stato approvato dalla giunta comunale il 20 giugno scorso. Responsabile dell’intervento è il geometra Loris Pascucci, dirigente del servizio Manutenzioni e Viabilità. Il piano è redatto dall’architetto Davide Balducci della società d’ingegneria Urbin srl e prevede opere di restauro e ristrutturazione funzionale. La gara d’appalto se l’è aggiudicata il 25 agosto, con un ribasso del 15,96%, l’impresa edile Impe dei Fratelli Fantoni srl di Urbania. Costo dell’intervento 495.900 euro, importo dei lavori a base d’asta 258.296,93 euro, spesa per manodopera e sicurezza 116.044,08 euro e il contratto dell’impresa ammonta a 353.869,69 euro. L’intervento viene finanziato da risorse del Comune ed è stato necessario un mutuo della Cassa depositi e prestiti. Per il cantiere e lo stazionamento dei mezzi la ditta ha richiesto una proroga dell’occupazione di suolo pubblico per tutto il mese di gennaio. Ma a quel che sembra, in assenza di notizie ufficiali, i lavori hanno subito rinvii e si sarebbero messi in moto di recente. Curiosa la storia dell’ex chiesa ottagonale, progettata nel 1606, le cui opere iniziano nel 1610 per finire nel 1618.


Il voto


La cappella viene costruita accanto al municipio e nasce da un voto fatto dal duca Francesco Maria II della Rovere per avere un erede maschio, che alla fine arriva ormai insperato. Federico Ubaldo vede la luce il 16 maggio del 1605, ma la sua morte a 17 anni segna la fine della nobile famiglia e del Ducato di Urbino che, senza eredi, passa alla Curia romana. 

 

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