PESARO - Per la minacciosa tettoia in eternit, che ancora incombe vicino alle aule del liceo artistico Mengaroni, era già suonato un primo campanello d’allarme cinque anni fa. Un prof che insegnava nell’istituto aveva fatto una segnalazione al collega che allora ricopriva il ruolo di responsabile della sicurezza nei luoghi di lavoro. Era il 2018 e, forse con la pandemia in arrivo, tutto passava in sordina e non si è venuti a capo di nulla.
La richiesta
Finché ha preso in mano la situazione Elisabetta Sacchi, presidente del comitato cittadino dell’Ona, l’Osservatorio contro l’amianto, con un avvertimento al Comune e all’Azienda sanitaria territoriale dell’aprile scorso perché si analizzasse lo stato di conservazione del manufatto e fosse rintracciato il proprietario dell’abitazione attigua alla scuola per intimargli la bonifica in caso di polveri killer.
«Quando lavoravo al Mengaroni - racconta il docente Andrea De Biagi - ho segnalato alla scuola la presenza di quella tettoia in amianto.
Lo scorso aprile
Infatti risulta del 17 aprile l’appello dell’Osservatorio alle autorità competenti per “la presenza di una tettoia in via XI Settembre, presunta in amianto, vicina ad alcune aule didattiche situate al primo piano dell‘istituto Mengaroni. Vi prego di intervenire urgentemente, se non è già stato fatto. Il responsabile della sicurezza dell’istituto ne era a conoscenza da diverso tempo. La tutela della salute per gli alunni che frequentano la scuola è un diritto e un interesse per la collettività”.
Che cosa succede
«Con il clima mite, da aprile in poi e a settembre-ottobre, le finestre della scuola rimangono sempre aperte - sottolinea il professor Andrea De Biagi, che ora non insegna più al Mengaroni -, inoltre dopo l’introduzione dei protocolli anti-contagio per il Covid anche durante i mesi freddi venivano fatti frequenti ricambi d’aria (con la creazione inevitabilmente di correnti d’aria tra le aule e i corridoi), oltre al fatto che gli studenti e il personale addetto alla vigilanza svolgevano la ricreazione all’aperto, anche nel parcheggio dell’istituto che si trova in prossimità di quella tettoia. Pertanto si sarebbe dovuti intervenire già da tempo con la valutazione dei rischi e la messa in sicurezza del sito in via precauzionale, anche in assenza di un evidente rilascio di fibre d’amianto, del resto la bonifica dovrebbe essere effettuata prima che il manufatto si deteriori completamente».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout