Fiorenzuola, l'ex palazzo del Comune rischia di crollare: «Patrimonio edilizio abbandonato al suo destino»

«Il palazzo rischia di crollare: adesso si deve intervenire»
«Il palazzo rischia di crollare: adesso si deve intervenire»
di Letizia Francesconi
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Lunedì 4 Dicembre 2023, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 11:55

PESARO - Sos dal borgo di Fiorenzuola. «Il Comune intervenga e intraprenda una strada per salvare dal rischio crollo lo storico edificio dentro le mura del castello, sede in passato del palazzo comunale». E’ questo il grido d’aiuto lanciato dal sesto quartiere San Bartolo e dal presidente della Comunità del Parco, Massimo D’Angeli. Questo patrimonio storico-edilizio è in pericolo dopo le fortissime raffiche di vento, che hanno scoperchiato il tetto provvisorio e fatto volare sopra le abitazioni, la copertura, sollevando le grosse travi in legno finite a terra fra i vicoli. Il vecchio palazzo rientra nelle competenze del servizio comunale Patrimonio e Lavori Pubblici. Da diversi anni è abbandonato e il Comune è intervento solo in modo provvisorio. 


La precarietà


L’ultimo intervento con le onduline risale al 2014 su una parte di copertura danneggiata e ceduta per infiltrazioni d’acqua. «Serve un’operazione di valorizzazione ma quel bene pubblico non dev’essere venduto al privato».

La pensano così D’Angeli e il consigliere regionale dem, Andrea Biancani. Atteso un sopralluogo dei tecnici del servizio comunale Manutenzioni e Patrimonio coordinato dai dirigenti Eros Giraldi e Marco Fattore. «E’ un triste spettacolo di decadenza – rimarca D’Angeli – lamiere che per la violenza del vento hanno preso il volo danneggiando tetti di abitazioni circostanti, antenne e sfiorando muri. Oggi quel palazzo è rimasto privo di copertura e protezione e ci sono porzioni di muratura e coppi, che necessitano di un intervento di contenimento e messa in sicurezza. Solo il fatto che tutto sia accaduto a tarda notte, ha evitato conseguenze che potevano essere ben più serie e gravi per la comunità. Per dirla parafrasando un vecchio film di Laura Antonelli, Dio mio come siamo caduti in basso, mi rivolgo all’Amministrazione che ha peccato di superficialità verso il proprio patrimonio pubblico e storico, che ora rischia di cadere o di finire in mano a privati». 


Le ipotesi


«Sono ormai tanti anni – osserva anche il consigliere Biancani - che questo bene comunale attende una valorizzazione e una sistemazione. Stiamo parlando di un edificio di pregio dentro al borgo riconosciuto fra i più belli d’Italia e con alle spalle una porzione di giardino pensile proprio sopra le mura storiche, affacciato sul paese. Il mio appello a Comune e agli enti interessati, è non vendere assolutamente quel palazzo, che va valorizzato come bene d’interesse storico e collettivo. E’ vero che non è semplice trovare soluzioni e risorse tali per ristrutturalo ma anche grazie al Pnrr o altri bandi nazionali ed europei riguardanti il patrimonio storico, oltre a utilizzare una parte delle risorse del Comune, credo che si possa trovare un canale di finanziamento. 


L’utilizzo


Per farne cosa? «Destinazioni urbanistiche flessibili e compatibili come accoglienza e posti letto anche sull’esempio della Casa del Parco di Santa Marina Alta, oppure creando uno spazio espositivo e commerciale dedicato a degustazioni e prodotti tipici del territorio oppure ancora uno spazio con finalità culturali. Un’operazione ovviamente da condividere fra Comune, quartiere, Parco e Comunità che serva non solo a Focara ma tenga in considerazione l’utilità anche per i borghi circostanti come Casteldimezzo e Santa Marina Alta». Quello che serve subito è una straordinaria manutenzione della copertura e un intervento in alto per puntellare i coppi, evitare che piova dentro e scongiurare il rischio di altri cedimenti. Già nel novembre 2014 sotto il primo mandato Ricci, era crollata buona parte del tetto e il Comune aveva vietato l’accesso per inagibilità in attesa di fondi e soluzioni. 


La storia


Sono passati 9 anni e dopo una copertura provvisoria a onduline, nulla è stato più fatto. Già lo scorso anno, ha ricordato anche D’Angeli, l’ex palazzo comunale doveva rientrare nei fondi Pnrr o almeno il quartiere spingeva con gli assessorati a Lavori Pubblici e Patrimonio per agganciare risorse dedicate al recupero del patrimonio storico pubblico. Ma né l’assessore al Fare Pozzi né i dirigenti del servizio Opere Pubbliche lo hanno inserito nel pacchetto, preferendo altri palazzi comunali del centro storico cittadino. Prima ancora nel 2016 era stato candidato dall’ufficio Sviluppo e Opportunità al progetto europeo Meadcoast ma poi senza esito. L’obiettivo condiviso era cambiarne la destinazione d’uso urbanistica per farne o residenze culturali e turistiche o il punto Deco per valorizzare le attività vinicole e non solo dentro il San Bartolo».

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