Culle vuote, in 12 anni le nascite dimezzate. Cicoli: «Emergenza sociale ma le coppie vanno aiutate»

Culle vuote, in 12 anni le nascite dimezzate
Culle vuote, in 12 anni le nascite dimezzate
di Massimo Foghetti
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Lunedì 2 Gennaio 2023, 06:50

PESARO  - Il primo nato del 2023 della provincia di Pesaro Urbino è venuto alla luce proprio a Pesaro nel punto nascita dell’ospedale San Salvatore riaperto da nemmeno un mese dopo il lungo stop per il Covid: si tratta di Leonardo, un magnifico maschietto nato alle 6.02 del primo gennaio, figlio di Ivanova Maya Petrova, musicista originaria della Bulgaria che si è stabilita a Pesaro e di Giacomo Dominici, insegnante. Mamma e piccolo che pesa 2,900 chilogrammi, stanno bene e il parto si è verificato senza difficoltà. Tra gli ultimi nati del 2022 ci sono invece Kein, un altro maschietto di 3 chili e 600 grammi, e Martina, una femminuccia del peso di 3,050 chilogrammi. 

 
I nuovi nati


All’opera nel reparto di Pesaro, una equipe composta dai sanitari Daniela Di Credico, Francesca Mercogliano, Grazia Cantore, Cinzia Sticozzi, dalla dottoressa Irene Lucibello, e dalla pediatra Domenica Rizzi.

In entrambi i reparti, sia in quello di Pesaro, riaperto giusto il 5 dicembre scorso, che in quello di Fano del Santa Croce, emerge efficienza e impegno. Il direttore dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia, il dottor Claudio Cicoli, spiega: «Il periodo in cui il centro nascita si è concentrato al Santa Croce di Fano, nel periodo del Covid, ha portato a un’esperienza positiva che ci ha insegnato come l’unione in molti casi porti a dei risultati positivi, sia in termini di offerta dei servizi che di assistenza alle pazienti, in quanto eravamo nella condizione di rispondere a qualsiasi richiesta di urgenza e di emergenza». Il nodo dolente resta però il numero dei bimbi che vengono alla luce. Sono sempre di meno nel Pesarese. Un riflesso della condizione nazionale che però fa riflettere.


Il nodo dolente


«Stiamo vivendo un periodo - argomenta – in cui la natalità è diminuita in modo drastico. Per fare comprendere meglio: siamo passati dai 2800 parti del 2010 ai 1500 parti del 2022». Cifre a livello provinciale di cui 932 bimbi nati a Fano, 21 a Pesaro dopo la riapertura, 50 nel punto nascita Covid e il resto all’ospedale di Urbino. «Questo - puntualizza - ci obbliga alla riorganizzazione che prevede il riassetto dei punti nascita provinciali». In effetti il decreto Balduzzi non permette che ci siano punti nascita al di sotto dei 500 parti. «Queste decisioni però - chiosa - le lasciamo alla politica che dovrà provvedere all’assetto organizzativo. Come ho ribadito in più circostanze noi direttori dovremo essere ascoltati perché la nostra esperienza più che trentennale dovrebbe esser tesoro per chi in Regione decide le linee politiche». 


Riorganizzazione


La riorganizzazione della rete materno infantile dovrebbe poi prevedere secondo Cicoli una migliore organizzazione del territorio con una rete consultoriale che permetterebbe ai residenti anche delle zone più disagiate di avere servizi adeguati sia nel percorso nascita che nella prevenzione ginecologica.

 
Il messaggio


«In effetti – ha aggiunto - se dobbiamo fare una critica al vecchio assetto organizzativo dell’Azienda ospedali riuniti Marche Nord e Area Vasta, possiamo affermare che il fallimento è stato nella mancata integrazione fra i due assetti organizzativi che se avessero funzionato al meglio avrebbero rallentato e invertito la flusso dei pazienti verso la Romagna. Io mi auguro che con il nuovo anno il nuovo assetto organizzativo dell’Ast, l’Azienda sanitaria territoriale, si riesca a realizzare quella rete che preveda solo due punti nascita e una organizzazione territoriale che utilizzi l’intera pianta organica del personale medico ostetrico e infermieristico in modo che venga utilizzato al meglio onde poter garantire il miglior risultato in termini di assistenza e prevenzione». Da Cicoli anche un messaggio ai politici: «Il tema della natalità rappresenta una vera e propria emergenza sociale: quella delle donne e degli uomini che hanno il desiderio di un figlio, ma non riescono a realizzarlo. Molti giovani faticano a concretizzare il loro sogno familiare. Non vedere il problema della denatalità è un atteggiamento miope; la risposta della politica dovrebbe esser finalizzata a dare maggiori incentivi alle giovani coppie che vanno messe nella condizione ideale economica per realizzare quelle aspirazioni che oggi sono così lontane dalla realtà». 


A Urbino e Rimini


Restando in tema di nuovi nati a Urbino, all’ospedale di Santa Maria della Misericordia il primo nato del 2023, alle 15.44, è il piccolo Imran Bellouzi. Pesa 3,170 kg ed è il terzo figlio maschio di una giovane famiglia di origini marocchine residente a Urbania: mamma Malika e papà Khalid. Infine una curiosità: a Rimini il primo nato del 2023 è il piccolo Tommaso, un maschietto di 3 kg e 315 grammi nato poco dopo l’una. La mamma, Giulia, risiede a Pesaro. 
Massimo Foghetti 

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