Otite, per la morte del piccolo Francesco Bonifazi chiesti 4 anni al medico pesarese. Il padre: «Ci disse che dovevamo lasciarlo dormire»

Otite, per la morte del piccolo Francesco Bonifazi chiesti 4 anni al medico pesarese: sentenza tra un mese
Otite, per la morte del piccolo Francesco Bonifazi chiesti 4 anni al medico pesarese: sentenza tra un mese
di Federica Serfilippi
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Sabato 8 Ottobre 2022, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 13:45

ANCONA Quattro anni di reclusione. È la condanna chiesta dalla procura di Ancona per Massimiliano Mecozzi, il medico finito a processo per la morte di Francesco Bonifazi, il bimbo di Cagli deceduto al Salesi il 27 maggio del 2017 per le conseguenze di un’otite bilaterale curata con rimedi omeopatici.  Aveva 7 anni. Il medico deve rispondere di omicidio colposo. La richiesta di condanna è arrivata al termine della requisitoria del pm Daniele Paci, a cui hanno fatto seguito le arringhe delle parti civili (si sono costituiti il nonno materno, lo zio paterno e l’Unione Nazionale Consumatori) e della difesa. La sentenza è attesa per il 4 novembre, dopo le eventuali repliche delle parti. Il dibattimento è stato lungo, complesso e costellato di testimonianze. A parlare è stato anche il papà del piccolo, Marco Bonifazi: «Perché non ci siamo rivolti ad altri medici? Avevamo ormai fiducia in Mecozzi.

Cosa diceva su antibiotici e antipiretici? Che se Francesco li avesse assunti sarebbe potuto incorrere nella sordità o nel coma epatico e, dunque, arrivare alla morte» gli stralci della testimonianza del papà di Francesco.

Quella sera del 23 maggio

È stato soprattutto interpellato sulla sera del 23 maggio, poco prima della chiamata al 118 e il trasferimento al pronto soccorso di Urbino, seguito poi dal ricovero al Salesi. Il piccolo era già in uno stato di semi incoscienza. «Ero preoccupato per le condizioni di Francesco – ha ricordato il padre – e con mia moglie decidemmo di chiamare subito il medico (Mecozzi, ndr). Disse che bisognava lasciarlo dormire. Per fargli vedere la situazione gli inviai anche un video perché pensavo che non avesse capito niente». Per la procura, Mecozzi avrebbe peccato di negligenza, imperizia e imprudenza di fronte al quadro clinico del bimbo. Contestazioni che la difesa ha sempre rigettato: il medico non avrebbe avuto alcuna responsabilità nella morte del piccolo Francesco.
 

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