Caos-loghi, Pordenone diffida Pesaro
"Non usatelo, uguale al nostro del 2008"

Caos-loghi, Pordenone diffida Pesaro "Non usatelo, uguale al nostro del 2008"
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Sabato 13 Dicembre 2014, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 19:23
PESARO - "Cambiatelo". L'invito arriva direttamente da Pordenone. E più che di un invito si tratta di una diffida che ConCentro (agenzia speciale per il turismo della Camera di Commercio di Pordenone) invierà al Comune di Pesaro affinché non utilizzi il discusso city brand. Motivo? Troppo uguale a quello scelto dai friuliani per la promozione turistica della loro provincia, regolarmente registrato nel 2008.

Un cuore rosso rovesciato che forma una "P" e sotto la scritta "Pordenone with love". "Non appena qualche giorno fa i miei uffici mi hanno segnalato il brand pesarese, pressoché identico al nostro, ho avvisato l'ufficio legale per preparare una diffida - commenta il direttore di ConCentro Luca Penna - Non è una novità per noi. E' la terza volta che ci capita di dover inviare una diffida: era successo prima con Caserta e poi con Basilea. Non credo ci sia stata malafede da parte di chi ha realizzato il lavoro per l'amministrazione comunale pesarese. È solo che il nostro marchio è bello e noi siamo stati bravi ad essere i primi ad utilizzarlo. Prendiamo atto che piace, però Pesaro non lo utilizzi perché su quel brand, ormai da anni, abbiamo puntato la nostra promozione turistica".

Una scelta vincente secondo il direttore Penna dato che il numero dei visitatori sul portale "Pordenone with love" è aumentato a dismisura in questi anni.
Il sindaco Matteo Ricci intende andare avanti con il progetto del city brand. Tanto che ieri sulla sua pagina Facebook ha rilanciato alcuni immagini e commentato «avanti tutta: siamo solo all'inizio". E anche il grafico Cristiano Andreani, dopo molti attacchi ingiustificati e insulti gratuiti piovuti soprattutto sui social, dice la sua.

"L' intento del city brand, dopo un'analisi della città, era quello di trovare dei concetti e degli elementi che fossero familiari, rappresentativi ed efficaci a sintetizzarla: passione, accoglienza, comunità, il lavoro, il rosso e il bianco e la P maiuscola - premette Andreani - Chi ci conosce professionalmente e personalmente sa che non siamo quelli che molti hanno dipinto. I commenti ci hanno sepolto. Nel bene e nel male. Taluni ci hanno ferito profondamente. Altri ci hanno dato forza. Le critiche sono lecite e non basterà la nostra buona fede per schermarci, ma davvero non crediamo di meritare tanta cattiveria. Il nostro committente valuterà, come sempre succede nel caso in cui venga messo in discussione un lavoro, se continuare questo progetto con noi oppure no".


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