Pesaro, assolto l’hater del sindaco Matteo Ricci: «Non è certo sia stato lui». Il 61enne lo aveva insultato sui social. Ecco cosa aveva scritto

Pesaro, assolto l’hater del sindaco Matteo Ricci: «Non è certo sia stato lui»
Pesaro, assolto l’hater del sindaco Matteo Ricci: «Non è certo sia stato lui»
di Luigi Benelli
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Mercoledì 6 Marzo 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 08:21

PESARO Accusato di aver diffamato il sindaco Matteo Ricci, ieri la sentenza di assoluzione: non è certo che sia stato lui. A finire sul banco degli imputati è un 61enne pesarese che, su Facebook, aveva accusato Matteo Ricci di essere “untore” durante il periodo del Covid. Sui social avrebbe scritto rivolgendosi al sindaco: «Siamo arrivati a 100 pesaresi positivi al coronavirus e 700 pesaresi in quarantena. Ma veramente la mattina ti guardi allo specchio e non ti fai schifo da solo?». 

Accuse ripetute tramite uno pseudonimo. «Io lo vedrei bene a fare i prossimi 5 anni a Villa Fastiggi, per il reato di procurata epidemia». E ancora: «Chi è che voleva sapere il perché abbiamo avuto il record di contagi? C’era una ordinanza regionale di chiusura! E cosa faceva il “mago ‘ronzo”».

Le frasi contestate

Tra le frasi contestate ancora: «Il 31 gennaio il Governo aveva già dichiarato l’epidemia. Quando Ricci faceva i suoi ridicoli show come il compleanno di Rossini in via Passeri, c’era già stata l’ordinanza regionale di chiusura! Sindaci molto più capaci e più intelligenti di lui (come Gori e Sala … non che ci voglia molto ad essere più capaci ed intelligenti di lui) e politici meno ottusi (come Zingaretti … non che ci voglia molto ad essere meno ottusi di lui!) che hanno stupidamente sottovalutato il virus hanno gia’ chiesto scusa! Incapace, ottuso ed untore».

Infine: «Ha ucciso l’economia pesarese per due festicciole di m…». «Al primo posto, come peggior sindaco di Pesaro di sempre, c’è Matteo l’Untore».

Frasi che hanno portato il Comune a sporgere denuncia e a portare il 61enne davanti al giudice, difeso dall’avvocata Paola Righetti. Il Comune si è costituito parte civile tramite l’avvocata Isabella Gattini chiedendo un risarcimento di 30mila euro con una provvisionale di 10 mila.

Durante il dibattimento l’imputato ha detto di non essere lui il responsabile. L’avvocato Righetti ha ribadito che quel profilo da dove partivano gli insulti non era associabile al 61enne. Anche per il pubblico ministero non si sarebbe raggiunta la prova, tanto che ha chiesto l’assoluzione. Il giudice ha assolto l’imputato per la mancanza della prova.

I precedenti

Altri due haters del sindaco Ricci in passato invece erano stati condannati per le diffamazioni su Facebook. Un pesarese che lo accusava di essere un “sindacontagio” era stato condannato a 1000 euro di multa e al pagamento delle spese processuali, oltre a 7500 euro di risarcimento al Comune di Pesaro. A maggio 2022 il primo hater del sindaco era stato condannato per altre frasi ingiuriose a 800 euro di multa e ad un risarcimento di 3mila euro.

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