Reti protette e cellulari nel box La sicurezza 4.0 alle superiori

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Mercoledì 26 Settembre 2018, 05:04
L'EDUCAZIONE
PESARO Smartphone in classe sì, ma solo per un uso finalizzato alla didattica. I presidi dei nostri istituti scolastici seguono un proprio regolamento interno e le scuole possono autonomamente intraprendere azioni o progetti per contenere l'abuso del cellulare in classe, e prevenire anche forme di cyberbullismo che corre sulla rete e che sempre più spesso si diffonde ricorrendo alle applicazioni sui cellulari.
Le soluzioni
Fra le scuole superiori della città, c'è l'istituto Agrario Cecchi, che pensa di dotare alcune classi di contenitori appositi dove i ragazzi possono riporre in sicurezza i loro cellulari e per evitare che questi vengano utilizzati nelle ore di lezione. A disciplinare l'utilizzo adeguato della rete web e degli smartphone nell'ambito del progetto nazionale Scuola Digitale, c'è la direttiva ministeriale del marzo 2017 che vieta l'uso dei cellulari in aula. In linea generale l'uso dello smartphone può essere autorizzato in classe, ma solo dal docente e qualora questo sia ritenuto utile ai fini didattici e di ricerca, previsti dal programma. Per ogni istituto superiore i presidi devono organizzarsi, non solo per controllare i ragazzi nel loro approccio con le nuove tecnologie, ma anche per attivare un adeguato sistema di protezione dei dati e della rete informatica.
«La rete internet del nostro istituto è protetta spiega la vicepreside dell' Agrario Cecchi, Chiara Fiorucci è attivo un software collegato a un computer centrale utilizzato dal docente e in grado di tracciare la cronologia di navigazione quando i ragazzi sono impegnati nelle attività di laboratorio. Un passo ulteriore ai fini della prevenzione e del controllo, lo facciamo per quanto riguarda l'uso dello smartphone: alcuni nostri docenti hanno richiesto di poter avere la disponibilità di piccoli contenitori per far riporre ai ragazzi il cellulare durante l'ora di lezione.
«Nello scorso anno scolastico -prosegue la preside - si sono verificati una decina di casi dove i ragazzi hanno fatto un uso improprio del telefono e per questo sono stati emessi provvedimenti disciplinari . Ne discuteremo in consiglio d'istituto, magari per arrivare a una scelta univoca, e che coinvolga tutte le classi. Per esempio la sperimentazione richiesta da alcuni insegnanti, potrebbe partire dalle prime classi, per dotarle di box dove i ragazzi possono riporre il cellulare e sapere che è comunque al sicuro». All'istituto Genga-Bramante invece si risponde alla problematica puntando soprattutto sulla prevenzione e sull'informazione.
I progetti
«Per prevenire qualunque forma di cyberbullismo commenta la preside Anna Gennari abbiamo pensato di attivare progetti specifici che presenteremo entro il 15 ottobre. Da un lato la scuola agisce attenendosi ai regolamenti d'istituto che prevedono un corretto uso e comportamento anche della rete e delle applicazioni, dall'altro facciamo formazione per docenti e ragazzi. Per questo e proprio sul rapporto cellulari, web e bullismo, organizzeremo incontri specifici coinvolgendo la Polizia Postale». ll'istituto d'Arte Mengaroni come al Marconi e al Mamiani, se lo smartphone viene usato impropriamente durante la lezione, il docente può ritirarlo, consegnarlo in segreteria e avvisare poi il genitore che dovrà presentarsi per riprenderlo. «Ci siamo trovati ad affrontare qualche caso in cui il cellulare veniva usato dai ragazzi per prese in giro o dispetti, anche di cattivo gusto a compagni di classe e in quel caso i provvedimenti presi sono stati più seri commenta Serena Perugini, preside del Mengaroni - per questo cerchiamo ancora di più di alzare il controllo all'interno della scuola e durante le lezioni».
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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