Maxi orale all'esame ma niente stress test o giudizi buonisti

3 Minuti di Lettura
Domenica 13 Giugno 2021, 05:05
LA DIDATTICA
PESARO Mercoledì 16 giugno, sarà il D day per oltre 3mila studenti del pesarese che si presentano alla maturità. E anche quest'anno sarà un esame diverso, fotocopia praticamente della maturità 2020, contrassegnata dall'emergenza virus, dal distanziamento e dalla Dad. Per cui niente prove scritte ma un maxi orale per ogni candidato con interrogazioni e tesina da discutere su argomento deciso in precedenza. Nel frattempo negli istituti superiori si sono completate le ammissioni, con un'alta percentuale di studenti lanciati verso il rush finale.
Le differenze
Se negli anni precedenti non veniva ammesso alle prove circa il 4% dei ragazzi del quinto anno, quest'anno si scende attorno al 2 %. «Ad influenzare la matita rossa spiega il preside Samuele Giombi del liceo classico Nolfi Apolloni di Fano - è stato lo stesso Miur, il ministero dell'Istruzione che, in una circolare ha chiesto di tenere in considerazione l'effetto della pandemia, del lockdown, della didattica a distanza, del fatto che sono stati sacrificati due anni scolastici consecutivi». Pertanto anche il 2021 non sarà certo l'anno dell'inflessibilità nelle scuole superiori. Sia come bocciature, sia come penalizzazioni nelle ammissioni. Sono davvero pochi i non ammessi e chi non ce l'ha fatta deve avere avuto alla base delle motivazioni piuttosto forti. Al liceo scientifico, musicale e coreutico Marconi di Pesaro, giusto per fare un esempio, su 349 studenti sono appena 8 i ragazzi che non potranno presentarsi. Al liceo Nolfi Apolloni di Fano, 7 su 205. Sono due i non ammessi all'istituto omnicomprensivo di Sassocorvaro-Auditore su 63 alunni, praticamente per abbandono e mancata frequenza, mentre al Della Rovere di Urbania, i 90 studenti delle 5 classi sono stati tutti ammessi.
Fermarsi prima
«Ma attenzione, non si tratta di una questione di clemenza commenta al riguardo la preside Antonella Accili - Chi doveva essere fermato, lo è stato prima. Ogni studente e ogni situazione è stata analizzata a sé, secondo la storia, il vissuto, le capacità di ognuno». L'esame di Stato è anche il banco di prova dell'efficacia della Dad. «Siamo molto soddisfatti osserva Riccardo Rossini, il preside del liceo Marconi - E' vero che il mese in presenza per gli alunni è stato un letteralmente un calvario, in quanto sono stati sottoposti ad una serie di verifiche, esercizi e interrogazioni praticamente no-stop per valutare lo stato reale delle conoscenze e dell'apprendimento, ma i ragazzi erano contenti di essere ritornati alla normalità, o comunque di ritrovarla poco a poco». La Dad è stata «la medicina necessaria in condizione di malattia, perché l'alternativa era il nulla precisa Giombi del Nolfi Apolloni -. Ma in regime ordinario, potrebbe aiutare per completare alcuni percorsi o per studenti in difficoltà».
La compensazione
Nell'ammissione all'esame la clemenza chiesta dal ministero è stata anche a compensazione dello stress a cui sono stati sottoposti gli studenti i quali, comunque, secondo la preside dell'istituto di Sassocorvaro Maria Beatrice Amadei, lo hanno saputo gestire bene. «Perché hanno un cervello giovane, flessibile, sono resilienti, sono nati digitali e hanno un ottimo approccio ai nuovi strumenti informatici. Spesso - chiosa - si sono adattati più facilmente di alcuni docenti». Alla maturità, si presentano 4 classi tra licei, tecnici e istituti professionali. Ci sono studenti dalla Valle del Conca, del Foglia, del Metauro addirittura da Sestino in Toscana. L'istituto offre un corso ambito per operatori socio-sanitari. «E' chiaro - puntualizza - che la loro esperienza scolastica è diversa di quella degli anni precedenti. Sono mancati i rapporti sociali, umani, ma al dunque, dal punto di visto didattico, abbiamo potuto verificare che tutti sono preparati e potranno affrontare qualsiasi percorso». Poi, aggiunge: «E' vero che gli studenti sono stati stressati ma anche i docenti si meritano una menzione speciale».
Pari dignità
L'esame semplificato per il secondo anno consecutivo, per il dirigente Rossini «avrà pari dignità degli esami precedenti»: non saranno maturati bollati dal Covid con il pretesto che l'esame era più accessibile perché «la preparazione è stata la stessa». «Alla fine il maxi orale sarà meglio delle prove scritte conclude la Accili - stese da persone che le formulano in astratto senza tenere conto della diversità culturale, sociale ed economica delle scuole italiane e dell'hic et nunc di ogni studente». Per Giombi invece non cambia nulla perché «l'importante è che sia fatto con serietà, intelligenza ed umanità».
Véronique Angeletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA