La diga diventerà un jolly contro l'emergenza idrica

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Sabato 23 Settembre 2017, 05:00
IL PROGETTO
PESARO Mai più un'altra estate come quella passata. Il prossimo periodo siccitoso dovrà trovare il Pesarese preparato. Ma per essere pronti occorrono interventi strutturali, progetti e soldi. Sul da farsi se n'è parlato ieri in Provincia, al convegno che ha visto al tavolo la Regione, con l'assessore all'Ambiente Sciapichetti, il consigliere Biancani, Aato, Consorzio di Bonifica, Multiservizi, docenti universitari ed esponenti politici dell'entroterra oltre ai rappresentanti dei comitati a protezione delle riserve idriche del territorio.
Il convegno
Da problema a risorsa, questo il tema. In attesa di una risposta da Roma sulla richiesta di stato di emergenza occorre intraprendere altre strade, ha sottolineato il Consorzio di Bonifica attraverso Claudio Netti e Michele Maiani. Come ripensare al ruolo della diga di Mercatale. «Mai più frammentazione l'incipit politico di Claudio Netti, presidente del Consorzio occorre una visione d'insieme per un'area territoriale vasta che possa agire sulla base di un unico soggetto di indirizzo politico». L'uso della diga: «Si sta portando avanti un impegno, corredato da studi e osservazioni, per implementare l'attuale capacità d'invaso, in modo da modificarne l'utilizzo entra nel merito Michele Maiani Non solo per scopi irrigui. La diga potrebbe anche servire di più e meglio con funzioni idropotabili, oltre a garantire la sicurezza idrica a valle di Mercatale, verso Pesaro, e scongiurare sia i rischi di pesanti di crisi siccitose che di piene del fiume». Un'ipotesi quest'ultima presa in considerazione dalla Regione: per il consigliere Biancani, che all'interno della Commissione regionale Ambiente segue la partita, significa non solo agire sulla risorsa potabile ma anche ridurre quei pericoli, in termini di sicurezza proprio a valle della diga.
Il dettaglio
Nel dettaglio numeri e quantità: «La capacità di accumulo della diga è attualmente di 6 milioni di metri cubi di acqua, l'obiettivo di qui in avanti dovrà essere quello di arrivare a 10 milioni di metri cubi di acqua invasata, non svuotando più il bacino nella stagione invernale, ma facendolo lavorare a pieno regime. Paradossalmente ora la diga è utilizzata solo parzialmente e per di più per scopi irrigui. Di fatto l'invaso allo stato attuale è utilizzato solo per poco più di due mesi all'anno».