Mof, venduti 10mila biglietti Sferisterio più forte del virus

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Venerdì 7 Agosto 2020, 05:04
IL REPORT
MACERATA «Lasciamo un patrimonio inestimabile ed un 2021 dove la Regione Marche ha già eletto il Mof come evento dell'anno». E' il saluto del presidente del cda dell'Associazione Sferisterio, nonché sindaco di Macerata, Romano Carancini, al Macerata Opera Festival. Dieci anni suggellati da successi artistici e di bilancio che anche questa diversa edizione 2020 condizionata dal Covid 19 non ha per nulla scalfito. Modificato sì, ma cambiato no.
I numeri
A testimoniarlo sono stati i numeri snocciolati a pochi giorni dalla chiusura della stagione: numeri non definitivi in quanto mancano all'appello l'ultima replica del Don Giovanni ed il concerto di Cristicchi di domenica. Nelle 18 serate di spettacoli sono stati venduti oltre 10mila biglietti, l'incasso registrato sinora dal botteghino ha superato i 350mila euro, sono state poco meno di 400 le persone che hanno lavorato alla stagione lirica 2020, col 68% del budget (circa 1.700.000 euro su 2.500.000) sono stati investiti in contratti di artisti, tecnici e amministrativi, per oltre 15.000 giornate di lavoro. «Per me quello odierno è un cerchio che si chiude dopo 10 anni. Vissuti con il coraggio di adesso, parafrasando il concerto che Cristicchi farà domenica, e il coraggio del futuro su cui si sta già lavorando per la nuova immagine: sono stati selezionati 3 progetti tra cui verrà scelto a settembre quello che rappresenterà il Mof nell'anno del centenario. In questo 2020 lo Sferisterio è stato tra i pochi teatri europei dove si è fatta la lirica con i numeri che ancora una volta ci hanno dato ragione a partire dai sold out per il Don Giovanni. Che resterà una produzione ed un patrimonio che potrà essere messo in scena ancora in arena ma anche in altri teatri italiani. Lo stesso dicasi per il format di opera in concerto de Il trovatore o di Palco reverse, tre serate diverse, geniali. Anche l'esperimento di portare l'opera Bia in spazi come il Buonaccorsi apre nuovi orizzonti tutti da percorrere. E che spero li percorra chi verrà al nostro posto. Voglio ringraziare artisti e maestranze che hanno mostrato solidarietà donando le spettanze di 2 delle 6 recite del Don Giovanni. Chiudiamo con 8 anni consecutivi, ma mi sbilancio dico 9 inserendo pure il 2020, di bilanci in utile e con l'abbattimento delle passività».
Il lavoro
Sono state 366 le persone che hanno lavorato alla macchina organizzativa nei vari settori: amministrazione, segreteria, comunicazione e marketing (28 persone); produzione, direzione di scena e collaboratori artistici (23 persone); 66 maestranze tecniche; 6 specialisti dell'accessibilità, 46 artisti per i cast delle tre opere (Don Giovanni, Il trovatore e Bia); 130 musicisti per orchestra e coro; 20 mimi, 45 maschere che compongono il personale di sala, cui si aggiungono gli altri artisti e tecnici che hanno realizzato gli appuntamenti extra operistici. «Soddisfatto, fiero ed orgoglioso di questa stagione difficile e di questi anni nel cda ha detto il vice presidente Antonio Pettinari- perché sin dal 2011 abbiamo creduto che c'era una strada da imboccare per fare qualità tenendo a posto i conti. E ci siamo riusciti. Con un cambio di percezione del Mof che è diventato patrimonio comune, un riferimento culturale e di tutto il territorio. L'ultima sfida che abbiamo voluto affrontare e vincere è stata quella di fare la stagione nonostante l'emergenza Covid 19. Infine spero che tutti i 55 comuni della nostra provincia, anche con una quota simbolica, possano far parte della stagione lirica dello Sferisterio il che avvicinerebbe ancor più questo gioiello che abbiamo all'intera comunità maceratese».
L'incontro
Presenti all'incontro anche il sovrintendente Luciano Messi, il direttore musicale Francesco Lanzillotta e la direttrice artistica del Mof, Barbara Minghetti. «Tra le tante scommesse vinte ha detto la Minghetti- quella degli spettacoli per i più piccoli, fra cui Nino ovvero Don Giovanni lo scapestrato bambino oltre ai numerosissimi appuntamenti, una quarantina, in città e sul territorio. L'idea nuova è quella di poterlo fare con una certa continuità anche nel periodo invernale, legando l'attività anche al teatro Lauro Rossi».
Mauro Giustozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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