Stop ai richiami all'attualità Comunanza torna all'antico

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Domenica 22 Dicembre 2019, 05:04
LA RIEVOCAZIONE
COMUNANZA E' un rinnovamento tornando alla fedeltà della tradizione con l'innesto di aspetti insoliti durante il percorso che i visitatori fanno per vedere le varie scene. Il presepe vivente di Comunanza, alla 41esima edizione affascinerà i visitatori il 26 dicembre dalle 17.30 in poi. Il grande borgo antico si trasformerà in Betlemme. Il presepe ritorna a seguire l'iconografia cristiana classica, regalando aspetti di particolare bellezza e suggestione, puntando a suscitare emozione e riflessione. L'assessore alla cultura Francesca Perugini ha illustrato la rievocazione, organizzata da Comune, Comunanza Eventi, Pro Loco in collaborazione con le associazioni locali. Una mobilitazione generale che vede oltre 150 partecipanti nei vari ruoli e oltre 20 scene lungo il percorso attraversato dal visitatore. Quest'ultimo, durante il cammino per giungere alla scena finale, potrà visitare anche una mostra di presepi artistici, nel punto museale di Piazza Luzi, realizzati da ragazzi delle scuole, artigiani e artisti di Comunanza e paesi limitrofi. Esposizione fino al 31 gennaio. Inoltre si potrà ammirare, nel museo d'arte sacra facente parte dei Musei Sistini, la mostra fotografica Il lavoro scomparso di Vittorio Gioventù. Sempre durante il tragitto si passerà anche dentro la chiesa di Santa Caterina D'Alessandria dove si potrà ascoltare, per tutta la durata dell'evento, il monumentale organo del 700, unico nel suo genere, suonato dal maestro Luca Migliorelli che eseguirà brani pastorali natalizi. Dunque una rievocazione con molti aspetti di grande interesse come sempre. Per ridare una fisionomia originaria all'evento è stata contattata anche l'ideatrice, l'insegnante in pensione, Paola Sparapani, che 41 anni fa diede vita al presepe, prima come recita scolastica, poi con una rappresentazione minore nella chiesa di Sant'Anna, quindi nella versione più grande nel borgo antico. Oltre a lei anche l'insegnante Antonini, altra anima del presepe per tanti anni. «Puntiamo ad un recupero della passione ed a una più assidua partecipazione dei cittadini conclude Perugini perché le tradizioni rendono un luogo unico e speciale. Vanno sempre ravvivate».
Francesco Massi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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