Se lunedì ci sarà il vincitore all'Arengo, dopo dieci anni Guido Castelli

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Giovedì 23 Maggio 2019, 05:04
Se lunedì ci sarà il vincitore all'Arengo, dopo dieci anni Guido Castelli cesserà il suo mandato di sindaco. Ma domani è un altro giorno e Castelli non intende calzare le pantofole della politica.
Avvocato, come ha trovato Ascoli dieci anni fa?
«Era una città traumatizzata dalla lunga crisi politica conclusasi con la mozione di sfiducia attraverso la quale l'Udc di Ciccanti, il gruppo Gibellieri e parte di Forza Italia posero fine all'amministrazione Celani. La crisi si protraeva da mesi e aveva profondamente indebolito l'amministrazione. Non fu semplice per il centrodestra mantenere il governo della città ma ci riuscimmo».
E come la lascia?
«Ascoli è oggettivamente progredita in questi anni. Abbiamo realizzato una mole di opere pubbliche senza precedenti, la città si è aperta ed è stata protagonista di fermenti culturali».
Non tutti sono d'accordo.
«I problemi non mancano, per carità. Il terremoto ci ha bloccato per metà del secondo mandato ma se consideriamo che abbiamo dovuto governare nel corso della più grave crisi economica della storia repubblicana, siamo convinti di aver fatto fino in fondo il nostro dovere e di lasciare un'ottima eredità».
Migliore di quella avuta in consegna nel 2009?
«Sicuramente, conti in ordine, sprechi pressochè eliminati, tanti progetti da appaltare».
Quale è stato il provvedimento che più la inorgoglisce?
«Lo sblocco del polo universitario. Un'infrastruttura strategica per lo sviluppo di Ascoli che oggi ospita centinaia di studenti e gli spin off universitari. In meno di 5 anni siamo riusciti a realizzare quello, nella precedente amministrazione, non era stato neppure iniziato. Abbiamo progettato e chiesto, a valere sui fondi del terremoto, un finanziamento alla regione per il completamento dell'ala nord e la realizzazione di mensa e studentato. Confidiamo nell'accoglimento della richiesta. In caso contrario ci rivolgeremo al ministro Bussetti che ha visitato il polo la scorsa settimana e si dimostrato molto disponibile a sostenere lo sviluppo universitario di Ascoli»
E quale invece la delusione maggiore?
«Non essere riuscito ad ottenere dalla Provincia l'autorizzazione a riattivare la discarica pubblica di Relluce che è rimasta chiusa per quasi quattro anni. Quella dei rifiuti è stata una battaglia molto aspra contro una Provincia che ha sistematicamente vilipeso i nostri diritti, discriminando platealmente Ascoli Servizi Comunali rispetto a gestori privati. Con il nuovo presidente Fabiani abbiamo registrato un cambio di atteggiamento ma intanto l'ottusità di qualcuno ha provocato aumenti sensibili della Tari che solo quest'anno siamo riusciti a diminuire».
Quale è l'esponente della maggioranza con cui è entrato più in simbiosi?
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