LE PROTEZIONI
ASCOLI Al supermercato, sì ma con la mascherina. Sergio Loggi,

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Mercoledì 8 Aprile 2020, 05:04
LE PROTEZIONI
ASCOLI Al supermercato, sì ma con la mascherina. Sergio Loggi, sindaco di Monteprandone, sulla scia di quanto fatto dal collega di Colli, ha emesso l'ordinanza che obbliga chi entra negli esercizi commerciali di indossare i dispositivi di protezione e, nello stesso tempo, i titolari dovranno mettere a disposizione dei clienti gel disinfettante per le mani oppure guanti monouso. E chi non rispetta l'ordinanza, rischia una contravvenzione che va da un minimo di 50 euro fino ad un massimo di 500 con previsto pagamento in misura ridotta entra 60 giorni dalla contestazione o dalla notifica di 100 euro. Anche Monteprandone, dunque, adotta misure severe al fine di contenere i contagi e impone l'uso della mascherina anticipando il provvedimento che dovrebbe essere emesso dalla Regione Marche e su cui si sta dibattendo da qualche giorno. Anche Luca Ceriscioli, così come ha fatto Attilio Fontana in Lombardia, è sempre più intenzionato a obbligare l'uso della mascherina a chi esce di casa per andare a fare la spesa oppure per motivi di reale necessità ed urgenza.
I dispositivi
Per questo motivo, alcune amministrazioni comunali hanno già consegnato i dispositivi di sicurezza alle famiglie ed altre stanno provvedendo proprio in questi giorni. È questo il caso, ad esempio, di Folignano dove sono state recapitate una prima tranche di mascherine ai cittadini che ne avevano fatto richiesta e da oggi è iniziato il porta a porta per la consegna a tutti i residenti sul territorio comunale. «Anche io avevo pensato di emettere un'ordinanza per obbligare l'uso della mascherina all'interno degli esercizi commerciali - dice il sindaco Matteo Terrani - ma penso che tutti devono essere messi nelle condizioni di possederne almeno una. Per questo stiamo provvedendo alla consegna perchè potrebbe esserci una parte della popolazione che non è riuscita a reperire una mascherina». Effettivamente, trovare una mascherina è sempre più difficile, anche per i farmacisti che non riescono a rifornirsi. «Gli ordini che si fanno presso i magazzini che riforniscono le mascherine, rimangono quasi sempre inevasi - spiega Ido Benigni - presidente dell'Ordine dei farmacisti di Ascoli e delegato regionale Marche - e, pertanto, per averle bisogna rivolgersi direttamente alle aziende che le producono ma che in questo periodo sono sommersi dalle richieste e fanno fatica a consegnare. Ci sono anche molte aziende tessili che si sono riconvertite e hanno iniziato a produrre mascherine ma quelle non sono vendibili in farmacia poichè non sono certificate dal punto di vista sanitario».
La dogana
Le mascherine che, invece, arrivano dall'estero, vengono fermate alla dogana e dirottate dove ce n'è più bisogno. E così anche comuni del cratere sismico come Acquasanta e Arquata rimangono sprovvisti. «Avevamo provveduto ad ordinare le mascherine tramite l'Anci Marche - dicono i sindaci Sante Stangoni e Aleandro Petrucci - ma ci hanno comunicato che quelle destinate a noi sono ferme alla dogana e pertanto ne siamo sprovvisti e non possiamo consegnarle ai nostri cittadini».
Luigi Miozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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