IL POST SISMA
ASCOLI L'incertezza e i ritardi continuano a minare la pazienza

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Giovedì 7 Febbraio 2019, 05:04
IL POST SISMA
ASCOLI L'incertezza e i ritardi continuano a minare la pazienza delle 860 famiglie ascolane sfollate che percepiscono, seppur a singhiozzo, il contributo di autonoma sistemazione (meglio noto come Cas). E tutto questo torna, all'ennesimo slittamento dei pagamenti, specificatamente per quel che riguarda lo scorso mese di dicembre, a sfociare in una protesta di chi, nel frattempo, oltre al disagio di dover vivere in una casa affittata temporaneamente per colpa di terremoto e inagibilità, si ritrova anche a dover anticipare di propria tasca le spese del canone di locazione. Con alcuni casi in cui, senza beneficiare di sospensioni, il proprietario di una casa dichiarata inagibile si ritrova anche a pagare le rate del mutuo acceso prima del sisma per l'acquisto della propria abitazione.
Il problema
Stavolta, stando a quanto riferito ai cittadini che si sono recati a chiedere informazioni sul Cas di dicembre allo sportello dell'Arengo che si occupa dell'erogazione dei contributi di autonoma sistemazione (una volta ricevute le somme dalla Regione), la motivazione del ritardo sarebbe da addebitare anche un cambio di hardware, ovvero del programma informatico per la trasmissione delle disposizioni dal Comune alla banca di riferimento per questi pagamenti. Un cambio che quindi sta provocando qualche ritardo per il completamento della procedura di erogazione che, comunque, secondo quando risposto ai cittadini che chiedevano di capire quando saranno accreditati i soldi dovuti, dovrebbe sbloccarsi nei prossimi giorni.
La protesta
A questo punto, alcuni degli aventi diritto al contributo di autonoma sistemazione ed in difficoltà nel riuscire comunque ad anticipare i soldi dell'affitto ormai da qualche mese, di fronte ai costanti ritardi rispetto alle scadenze mensili e alla totale incertezza anche per quel che riguarda il futuro, si dichiarano pronti anche a dare vita a proteste più eclatanti. «Non possiamo vivere dice qualcuno tra i cittadini che lamentano i ritardi nell'erogazione dei Cas sempre con l'incubo di ritrovarci nella condizione di dover pagare di tasca nostra i canoni di affitto che dovrebbero essere coperti dai contributi, con le tante difficoltà di arrivare a fine mese. Adesso basta: ci sentiamo presi in giro con continui ritardi e slittamenti delle erogazioni, ma a noi quei soldi servono e non è colpa nostra se siamo in difficoltà a causa dei danni che il terremoto ha prodotto sulle nostre abitazioni». E quanto successo ora, in termini di ritardo nei pagamenti del Cas con vari rimpalli di responsabilità, si era già verificato anche per quel che riguarda il pagamento del contributo di agosto, che poi era stato erogato solo a novembre.
La situazione
L'impatto dei ritardi relativi all'erogazione del Cas, in realtà, è tutt'altro che irrilevante, considerando che va a colpire e mettere in difficoltà ben 860 famiglie per un totale di 2.023 persone. Questo il dato ufficiale di coloro che dovrebbero beneficiare del Cas di dicembre. Considerando che, tra l'altro, rispetto al mese di novembre il numero delle famiglie beneficiarie è sceso di 6 unità. In ogni caso, l'importo da erogare mensilmente per il Cas agli ascolani sfollati si attesta intorno ai 640 mila euro. Quindi, anche un peso non indifferente sull'economia locale in un momento di grande difficoltà. Soprattutto, quello che le famiglie sfollate chiedono, aldilà dei problemi procedurali o tecnologici, è la certezza di poter ricevere in maniera puntuale quel contributo che, per molti, costretti dal terremoto a lasciare la propria casa, rappresenta un supporto essenziale per arrivare a fine mese.
Luca Marcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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