IL FRONTE SANITARIO
SAN BENEDETTO Non sarà immediata la riconversione dell'ospedale

2 Minuti di Lettura
Sabato 25 Aprile 2020, 05:04
IL FRONTE SANITARIO
SAN BENEDETTO Non sarà immediata la riconversione dell'ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto. Il piano per la riconversione è già pronto, ma prima di attuarlo occorre considerare diversi fattori. Il primo, il più importante, è vedere l'andamento della pandemia, perché se i numeri dovessero tornare a salire, allora, il discorso si farebbe più complicato. Il secondo è quello relativo ai lavori che dovranno essere effettuati al nosocomio della costa, per dividere l'ala riservata ai pazienti Covid dagli altri. Tempi che sono valutati tra i trenta e i sessanta giorni. Terzo, ma non per questo meno importante, è il discorso relativo a un eventuale ritorno della pandemia in autunno e pronosticato da molti scienziati. In un caso del genere bisognerebbe ripensare tutto, nel senso che i lavori fatti per la riconversione, andrebbero completamente rivisti.
La cautela
Per questo motivo, la direzione dell'Area Vasta 5 sta procedendo con molta cautela, anche se in tempi brevi verranno riaperti gli ambulatori di Chirurgia e Ortopedia, per l'inizio di un ritorno alla normalità. In seguito, si procederà all'apertura dei reparti, se le cose andranno per il verso giusto. Intanto, il 4 maggio arriverà la nuova Tac all'ospedale Mazzoni di Ascoli, destinata esclusivamente ai pazienti del pronto soccorso e della Medicina d'Urgenza. Entro la prima decade di maggio, l'apparecchiatura dovrebbe entrare definitivamente in funzione.
I contagi
Sul fronte sanitario, continuano ad essere bassi i numeri dei contagi da Coronavirus ad Ascoli e provincia. Anche se negli ultimi tre giorni si sono registrati quattro nuovi casi, c'è da dire che tre di essi sono malati del nord della regione, mentre il quarto è piceno. Un consolidamento della curva ormai prossima allo zero che acquista maggiore rilievo se si pensa all'elevato numero di tamponi che vengono processati quotidianamente nell'Area Vasta 5, circa 600 al giorno. E c'è da sottolineare che molti di questi tamponi provengono dalle altre Aree Vaste delle Marche, in particolare da Fermo e Macerata e qualcuno da Ancona. Comunque, rispetto ai giorni precedenti il numero dei positivi è pari a 275 unità, con un aumento di due sole unità. Sono calati anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva, passati da 7 a 6. Stazionaria la situazione in terapia semintensiva con 13 pazienti ricoverati. Altro dato da non sottovalutare è che nessun operatore sanitario che lavora nelle Rsa è risultato positivo al tampone. Insomma, numeri più che confortanti per i quali il direttore del Laboratorio Analisi dell'Area Vasta 5, Antonio Fortunato, ha una spiegazione «Probabilmente il fattore geografico spiega Antonio Fortunato potrà avere avuto un suo peso, ma non credo in maniera così determinante. Ritengo che i bassi numeri che si vedono nel Piceno vanno fatti risalire, piuttosto, alla strategia adottata all'insorgere dell'epidemia e al fatto che abbiamo processato moltissimi tamponi».
Nino Orrea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA