«Basta varchi elettronici»

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Venerdì 7 Febbraio 2020, 05:04
LA PROTESTA
ASCOLI I residenti e i negozianti di via Sacconi chiedono al sindaco Marco Fioravanti di eliminare i varchi elettronici in via Bonaccorsi e in corso Mazzini, allo scopo di consentire di nuovo il passaggio del traffico veicolare e poter dare nuova vita ad una strada ormai abbandonata da pedoni e automobili. A parlare della grave crisi che sta interessando negli ultimi mesi questa zona che va dalla Fontana dei Cani sino al ponte di Campo Parignano sono le continue chiusure di attività che si stanno succedendo, a causa di un declino che, a detta di coloro che vivono e lavorano nel quartiere, sta portando ad una vera e propria desertificazione del centro.
Le voci
«È da tempo che abbiamo fatto notare al primo cittadino il contesto in cui ci troviamo, in cui le attività chiudono perché non riescono più a lavorare» spiega Roberto Bruni dell'omonima pasticceria, spiegando che l'impossibilità di poter transitare in via Sacconi con gli automezzi, a causa dei varchi elettronici all'altezza della chiesa del Carmine da una parte e da piazza della Viola dall'altra, sta causando problemi nel poter prendere anche solo un caffè, oppure caricare e scaricare merci. «Io ho questa attività da oltre sessant'anni ed è la prima volta che mi accorgo di gravi difficoltà di questo tipo» aggiunge Luciano Marinucci della Gioielleria Rosy lamentandosi del vuoto creatosi da varie stagioni, al punto da indurre tanti commercianti a sbarrare per sempre le proprie saracinesche. Una morìa di attività che non accenna a diminuire e che probabilmente porterà nei prossimi mesi a nuove chiusure.
I parcheggi
«Non solo i varchi: anche questi parcheggi dalle tariffe allucinanti spingono gli acquirenti ad andare a fare compere dove la sosta è gratuita» dichiara Pavel Gregovich, giovane studente da qualche anno trasferitosi in città e abitante poco lontano da via Sacconi, riferendosi alla presenza dei centri commerciali. «Quello che mi rende triste è vedere questa strada e un po' anche le altre vicine qui del centro assolutamente deserte già dalle ore 16, ancora in pieno giorno» confessa Franco Mariani, titolare dell'omonimo atelier, che definisce i pomeriggi in via Sacconi in cui lavora degni del «peggior coprifuoco». Che lo scenario fosse diventato quello descritto era noto a tutti già lo scorso Natale, da sempre periodo di festa e di acquisti per gli esercizi della via e stavolta insolitamente insoddisfacente da ogni punto di vista. «Gli incassi, rispetto solo a qualche anno fa, si sono ridotti del 50% e riesce andare avanti solo il commerciante che ha meno spese» dice un gruppo di esercenti che operano in via Sacconi certi che nel corso del tempo nessuno delle istituzioni li abbia aiutati. Eppure, chi resiste offre qualità, mestiere, servizi, gentilezza. C'è chi tra i negozianti si attiva con puntuali sconti alla cassa e persino con il parcheggio pagato ai propri clienti.
Filippo Ferretti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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