Ecco i primi Conad superstore Auchan addio, con tanti dubbi

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Lunedì 21 Ottobre 2019, 05:04
IL COMMERCIO
ANCONA La trasformazione è inziata. Il 10 ottobre l'Ipersimply di Jesi è diventato Conad Superstore e sabato è toccato anche al supermercato di Chiaravalle. Entro fine mese, poi, verrà definito il passaggio dei punti vendita di Fabriano, Torrette e Ancona (via Trieste). Un cambiamento epocale partito a maggio dello scorso anno, quando la rete di imprenditori del commercio al dettaglio ha chiuso un accordo con Auchan Retail per l'acquisizione della quasi totalità delle attività in Italia, diventando così la più grande catena della distribuzione peninsulare.
La mappa
Nelle Marche attualmente sono stati trasferiti a Conad 19 punti vendita Sma su 27 esistenti con i due Auchan di Ancona e di Fano. Dal generale al particolare: nella provincia dorica l'operazione riguarda 10 supermarket e il megastore alla Baraccola, ma soprattutto interessa il futuro prossimo di 700 dipendenti, senza contare l'indotto. Il timing è serrato, anche sotto il profilo sindacale. Il 30 ottobre infatti è stato convocato un tavolo al Mise per la maxi acquisizione, sollecitato dai sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil: nella stessa giornata è stato proclamato lo sciopero dei lavoratori dell'intera rete, comprese le sedi e la logistica, con un presidio organizzato sotto le finestre del dicastero in concomitanza dell'incontro.
Le questioni aperte
I temi da approfondire sono sostanzialmente la tutela occupazionale e il piano di rilancio della rete vendita con il passaggio a Conad. Questioni di non poco conto e se da una parte i rappresentanti dei lavoratori lanciano l'allarme sul rischio di mobilità, dall'altra Conad - acronimo di Consorzio nazionale dettaglianti - sta procedendo a tamburo battente con il cambio di insegna e di prodotti sugli scaffali dei negozi. Al MyAuchan in via Trieste ad Ancona, dopo l'inventario avverrà il passaggio definitivo (la data è già stata fissata: lunedì 28 ottobre) e così anche al supermercato di Torrette e Fabriano. A novembre si aggiungeranno quelli di Falconara (via Marconi) e di Senigallia, mentre tra gennaio e febbraio in calendario c'è il passaggio degli ipermercati Auchan di Ancona e di Fano. Entro aprile dell'anno prossimo, invece, è previsto il passaggio dei market di Castelfidardo, Osimo e Loreto. Un'altra questione aperta in provincia di Ancona è il destino dei 100 lavoratori che operano nella sede logistica della rete Sma e Auchan: i dipendenti del magazzino Xpo di Osimo hanno già effettuato una giornata di sciopero il 14 ottobre per indurre Conad ad aprire un confronto sul futuro occupazionale all'interno del deposito ma anche per i contrattualizzati della sede amministrativa. Nel limbo pure la questione dell'indotto, di tutte le attività cioè che in questi anni hanno contribuito nelle Marche a garantire prodotti locali ai supermercati della rete ceduta al Consorzio. Nelle Marche Conad si affida a 164 fornitori, con un fatturato nel 2018 di 90,3 milioni (843 nelle cinque regioni dove esiste il marchio e 271,4 milioni di fatturato).
Le risposte
Successivamente al primo confronto avviato con le rappresentanze sindacali, Conad ha pubblicato il 3 ottobre un comunicato in cui mette nero su bianco le garanzie per i lavoratori e l'apertura al confronto: «La situazione di profonda crisi di Auchan Retail Italia è ormai nota, e solo un intervento tempestivo e la ricerca di un possibile accordo tra le parti può garantire la salvaguardia delle attività e del lavoro delle persone impiegate nei punti vendita dell'azienda - si legge nel documento -. Per quanto riguarda il passaggio alla rete Conad dei rapporti di lavoro del personale interessato è stato previsto il passaggio con mantenimento di tutti i diritti e i trattamenti del contratto individuale di lavoro e l'applicazione di un nuovo contratto nazionale di lavoro (Confcommercio o Confesercenti)».
Il dialogo
Conad spiega anche che «a fronte di tali proposte ed impegni si ritiene strumentale la posizione di alcune organizzazioni sindacali che imputano all'azienda di non aver avanzato proposte e di aver solo respinto le richieste del sindacato o che diffondono informazioni non corrette che rischiano solo di inasprire un dialogo proficuamente avviato tra le parti e che è auspicio dell'azienda che tra le parti possa proseguire».
Maria Teresa Bianciardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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