Dalla sprangate all'albanese alle intrusioni in casa d'altri

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Lunedì 6 Luglio 2020, 05:04
Almeno quattro volte il ragazzo ora piantonato in Psichiatria agli arresti per omicidio volontario aveva dato segni di aggressività. Non solo atteggiamenti stravaganti, bizzarrie comportamentali, ma campanelli d'allarme che in due occasioni avevano interessato la giustizia penale e negli altri casi non erano costati una denuncia solo perché, magari per compassione, non era stata presentata una denuncia contro quel ragazzo ossessionato dalla smania di entrare in casa d'altri. Il primo caso risale al 2015, quando Michel Santarelli, che dopo la separazione dei genitori abitava all'ex Smia con la mamma Giuseppina, aveva dato una sprangata in testa a un albanese ospitato per qualche tempo nel loro appartamento. Dopo quell'esplosione di violenza, era stato ricoverato per due settimane in Psichiatria e preso in carico dal Centro d'igiene mentale. Dopo però la mamma l'avrebbe affidato a uno psichiatra privato, dandogli anche un sostegno educativo. Nel 2018, tra giugno e settembre, il ragazzo avrebbe spaventato con i suoi appostamenti e regali non voluti (collanine e testi sacri) una ragazzina di 13 anni, inducendo la mamma a presentare un esposto per stalking. Nel giugno dell'anno scorso, secondo quanto raccontato dai vicini, Michel si era introdotto una prima volta in casa dei coniugi Giuliani, dopo aver tentato di arrampicarsi nell'appartamento di sopra. E nell'inverno scorso, un'altra intrusione in una palazzina vicino a quella del delitto. I residenti l'avevano sorpreso sulle scale con una spranga.
l. s.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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