Russia, uccide il figlio e lo taglia in 70 pezzi con una sega elettrica

Russia, uccide il figlio e lo taglia in 70 pezzi con una sega elettrica
Russia, uccide il figlio e lo taglia in 70 pezzi con una sega elettrica
di Alix Amer
2 Minuti di Lettura
Domenica 30 Dicembre 2018, 17:10
Lo ha ucciso con un colpo alla nuca. Poi, vista la mole della vittima, ha deciso di tagliare il cadavere a fette con una sega elettrica. Voleva far sparire i resti del figlio, per cui li ha accuratamente raccolti in diversi sacchi di plastica e li ha nascosti nei cassonetti attorno alla sua casa. Così una donna russa, Lyudmila R., 63 anni, ha ammazzato il figlio di 42, accanendosi subito dopo sul corpo e riducendolo in 70 pezzi.

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A scatenare la furia della donna, secondo il quotidiano britannico The Sun, sono state tutte le violenze subite da quando il figlio (dopo la separazione dalla moglie) era ritornato a vivere a casa. Tante le denunce negli ultimi mesi presentate alla polizia di Khabarovsk (una cittadina della Russia sud-orientale): aggressioni, tentato stupro, botte. Tutto questo ha innescato la miccia nella donna che dopo l’ultima lite non ci ha visto più: ha preso un grosso ferro e lo ha colpito con forza alla testa uccidendolo.

A quel punto, non sapendo come disfarsi del corpo, lo ha tagliato in settanta parti nascondendoli nei sacchi neri della spazzatura e gettandoli nei cassonetti dell’immondizia. «Non ho pianto e non mi è uscita nemmeno una lacrima - ha raccontato la donna ancora sotto choc - ha tentato persino di violentarmi, mi picchiava in continuazione». A chiamare la polizia sono stati i vicini di casa che hanno avvertito un odore nauseabondo. Ma la donna ha tentato di spiegare che si trattava «di un orso che ha cacciato mio fratello e mio figlio ha portato a casa».

Ma non ha convinto nessuno. Ma quando gli agenti hanno chiesto di parlare con il figlio è scoppiata in lacrime e ha confessato: «L’ho ucciso». Dopo l’arresto è finita sul banco degli imputati. E qui il colpo di scena. La corte dopo aver ricostruito la vicenda ha condannato la donna a 27 mesi di arresti domiciliari. Niente carcere dunque. 

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