Moda, ballerine o décolleté brutte ma belle: le scarpe si fanno notare

Dopo il fenomeno delle Birkenstock (indossate anche da Barbie), spopola l’hashtag #uglyshoestrend

Moda, ballerine o décolleté brutte ma belle: le scarpe si fanno notare
di Anna Franco
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Novembre 2023, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 07:49

Brutte, ma belle. Un paradosso? Non esattamente, ma la tendenza che sembra spopolare per quanto riguarda le scarpe.

L’hashtag di riferimento, ovviamente, non manca ed è #uglyshoetrend, per chi volesse dare una sbirciatina online o ammettere pubblicamente la propria appartenenza al club, mostrando le proprie orride calzature. Nulla di totalmente nuovo, in fondo. Da quanto circolano ai piedi le Birkenstock? Sì, quel sandalo che ricorda il turista tedesco in vacanza, alla fine, lo hanno calzato quasi tutti. Anche i modelli su passerelle di blasonatissime maison, che hanno stretto collaborazioni col brand di scarpe, arricchendo il sandalo con pelliccetta, borchie, pietre o loghi vari. Le ha indossate anche Barbie, nel film, forse stanca di vivere sui tacchi h24, tanto da avere il piede in una perenne postura da prima ballerina. Da allora le Birkenstock hanno letteralmente preso il volo, anche in borsa. Del resto, chi le indossa afferma convinto che sono comode e confortevoli. E, attenzione, non è mica così scontato, visto che gli annali della moda ricordano ancora come sculture d’avanguardia le famose Armadillo disegnate da Alexander McQueen: scultoree, decisamente particolari, diciamo pure mostruose, con un design che fa pensare a una protesi e un tacco di ben 30 cm. Tanto che alcune top, come Natasha Poly, Abbey Lee Kershaw e Sasha Pivovarova si rifiutarono di calzarle e non fecero parte del casting della sfilata.

FUORI CONTESTO

Tornando ai nostri giorni, bisogna dire che certi eccessi di scomodità sono stati accantonati. Gli Ugg sono un altro punto fermo per chi ha un (in)sano gusto dell’orrido per le scarpe. Nati come stivaletti per scaldare le estremità dei surfisti australiani dopo tante ore in acqua, la situazione è poi sfuggita di mano, anzi di piede, e hanno iniziato a essere scelti da tante celebrity anche e soprattutto fuori contesto. Ora le versioni sono molte e gli ultra mini sono i più gettonati, sono simili a pantofole e vengono abbinati con ogni capo, anche da chi non svetta in altezza e sa che avrebbe bisogno di un po’ di tacco per slanciarsi.

La ballerina di Tod's

Le scarpe brutte sono diventate appannaggio delle grandi griffe: un simbolo di estrosità e anche la voglia di sembrare non eccessivamente attenti e studiati nel proprio look, lasciando spazio a quel tocco di bizzarria e di imperfetto.

La décolleté di Stella McCartney

Marni ha proposto una sorta di sneaker che sembrano gonfiabili, Stella McCartney delle décolleté vagamente pelose e dai margini non ben definiti, Tod’s ha rincarato la dose: ha ideato una ballerina, che già per definizione non rientra tra le calzature esteticamente meglio riuscite, con laccetti da stringere alla caviglia e gommini.

Le Marshmallow di Givenchy

Poi, c’è Loewe, con stivaletti dal tacco assai strambo o altri in pelle scamosciata e spazzolata che sembra moquette. Del resto, il designer è quel JW Anderson che per il suo brand ha proposto qualche tempo fa delle mule a forma di rana. Poi, ci sono le Marshmallow di Givenchy, un sandalo zeppato in gomma che sembra, appunto, zucchero fuso nella poco discreta tonalità del verde acido, per non farsi mancare nulla. 

La sneaker di Marni

CONSAPEVOLEZZA

Dopo anni di Crocs, dotate anche di stiletto, e di altri modelli che mettono sempre a prova le diottrie, ora le ugly shoes più desiderate sono gli stivali Domenica di Bottega Veneta. L’effetto è quello di una calza, proprio quella che da bambine non si voleva mai indossare, anche se sono realizzati con fili di pelle lavorati a maglia. Vogue Francia, sul suo Instagram, ha scritto nero su bianco che questo modello sarà ovunque nel 2024 e la rivista si è anche soffermata a suggerire come abbinarli al meglio. Chi indossa una delle calzature di cui sopra lo fa con una certa consapevolezza, quella di andare al di là delle convenzioni, invertendo gli standard di bellezza. Un movimento che, nel fashion system, è già ampiamente sdoganato.

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