PESARO - «Pronto, qui è il pronto soccorso di Pesaro. Suo figlio ha avuto un incidente». Questo si è sentito dire una signora rispondendo a una telefonata da un numero che, apparentemente, sul display dello smartphone, sembrava vero: quello del Pronto Soccorso di Pesaro. Era una truffa. «Per fortuna, mia mamma non è cascata nel tranello perché mio fratello vive all'estero - racconta la figlia, nel tentativo di mettere in allerta quante più persone possibili -. Avvertite i vostri cari di prestare massima attenzione. I signori in questione hanno poi richiamato e ho risposto io: a quel punto sono stati loro ad aver paura».
Spoofing
Come è stato possibile agganciarsi al numero reale del pronto soccorso? Il fenomeno, in realtà, è noto come spoofing ed è in tutto e per tutto un attacco informatico che riesce a falsificare l'identità telefonica di chi chiama. Qualunque sia poi il tipo di strategia adottata, tutte le forme di spoofing hanno un comune denominatore: sfruttare la fiducia di chi risponde per carpire o manipolare dati, rubare denaro, eludere i controlli di accesso alle reti e diffondere malware tramite link e allegati malevoli.
Allarme anche a Matelica
Si moltiplicano a Matelica le segnalazioni di telefonate a privati cittadini, nelle quali sconosciuti, spacciandosi per impiegati del Comune o incaricati di ditte non meglio specificate, preannunciano visite al domicilio della persona contattata per le motivazioni più disparate, «al solo fine di porre in essere tentativi di raggiro finalizzati alla sottrazione di denaro e/o oggetti preziosi - avvisa il Comune, mettendo in guardia i residenti - si invita pertanto a prestare la massima cautela ed attenzione a riguardo».