Selettori e trappole, ecco il piano
della Regione per l'incubo-cinghiali

Selettori e trappole, ecco il piano della Regione per l'incubo-cinghiali
di Federica Buroni
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Martedì 27 Marzo 2018, 12:30
ANCONA- Cinghiali, una vera e propria emergenza per le Marche. Proprio per questo motivo, la Regione predispone il Piano di controllo, un progetto volto a contenere i danni e a prevenire un fenomeno in crescita: il numero dei capi abbattuti,in cinque anni, è aumentato passando dai 9376 del 2012-2013 agli 11.019 del 2016-2017. Il Piano, 150 pagine, contempla varie misure di prevenzione: ad oggi, sono in corso le consultazioni con le associazioni di categoria ma entro il 3 aprile tutto dovrà essere pronto per il via libera definitivo. Postilla importante: è stato chiesto il parere dell’Ispra, l’organismo specializzato del Ministero dell’Ambiente in tema protezione e ricerca ambientale. Un parere obbgliatorio ma non vincolante.



Il piano e gli obiettivi
È stato presentato la scorsa settimana alle associazioni di categoria, a Cia, Coldiretti, Confagricoltura italcaccia, Federcaccia, Unepet e i rappresentanti degli Ambiti di caccia delle cinque province. È una proposta di piano della durata di cinque anni per la gestione del cinghiale, che parte da una ricognizione dei dati degli ultimi cinque anni sulla base di quelli forniti dai vari Ambiti provinciali di caccia e che la Regione ha deciso di approvare per la prima volta a livello regionale come strumento di pianificazione.

L’obiettivo principale
L’obiettivo principale è quello di contenere un fenomeno sempre più diffuso e di limitarlo in modo omogeno così’ da ridurre ovunque gli ingenti danni provocati da questi animali all’agricoltura. Tra gli intenti, c’è anche quello di effettuare una verifica costante dei risultati ottenuti attraverso il monitoraggio continuo degli interventi programmati. Intanto, tutti i soggetti interessati dovranno far pervenire le osservazioni.

Misure di prevenzione
Sono diverse e tra le tante si punta ad utilizzare diversi mezzi di cattura e dissuasione all’accesso nelle aree agricole. In tal senso, vengono individuate due linee di azioni: la pianificazione del prelievo venatorio con modalità tali da ridurre al minimo la presenza dei cinghiali e la realizzazioni di interventi per limitare l’accessibilità dei cinghiali nelle aree di produzione agro-forestale. Tra le azioni da adottare, in particolare, ci sono la caccia di squadra , quella di selezione e con le trappole. Ma non solo. Sempre nell’ambito del piano, sono state proposte anche altre misure di prevenzione che, però, saranno oggetto di approfondimento. E cioè le recinzioni meccaniche ma anche quelle elettrificate, e poi ci sono i cannoncini dissausori ma anche gli interventi con repellenti odorosi. Infine, si prendono in considerazione anche le colture a perdere. La parola alle associazioni.
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