«Non ci siamo fatti piegare dal Covid». Duemila imprese salve nelle Marche grazie a Restart

«Non ci siamo fatti piegare dal Covid» 2mila imprese salve nelle Marche grazie a Restart
«Non ci siamo fatti piegare dal Covid» 2mila imprese salve nelle Marche grazie a Restart
di Véronique Angeletti
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Mercoledì 21 Dicembre 2022, 03:00

ANCONA Sono state 2mila le piccole aziende marchigiane che hanno ottenuto un sostegno da Restart, il progetto voluto da Fondazione Angelini e realizzato con il supporto scientifico della Politecnica delle Marche. Iniziativa in collaborazione con Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cna ma anche i Confidi Uni.co e Fi.M.Co.S.T, a cui la Fondazione ha destinato 2 milioni di euro, di cui 700 mila in corso di erogazione e 1,3 milioni già distribuiti. A beneficiarne, solo piccole realtà messe in difficoltà dal Covid-19.

Le storie

Storie simili, ma mai uguali, di bar, ristoranti, pizzerie, tavole calde, parrucchieri, autofficine, imprese edili, lavanderie o ancora negozi con meno di 10 dipendenti ed un fatturato o capitale attivo inferiori a 1 milione di euro che, con il contributo, hanno potuto ripianare tutto o in parte i debiti, pagare interessi od ancora acquistare beni e servizi (contabili, gestionali, fiscali). Un aiuto che, tuttavia, va ben oltre il lato finanziario. Ne è convinto Saverio De Chiara, chef titolare del ristorante Da Saverio a Camerano che ha combattuto il Covid-19 a colpi di idee trasformando quasi subito il suo ristorante da 500 coperti in una mensa per 80 persone e organizzando serate danzanti per favorire la grande voglia di ripartenza. «Se ci sono è anche merito loro - riconosce -. Perché essere nella lista delle aziende sostenute dalla Fondazione, ci ha dato la forza di credere nella nostra passione». Un supporto che Thea Paola Angelini, la vicepresidente di Fondazione Angelini e vicepresidente esecutivo di Angelini Industries attribuisce alla «matrice familiare del gruppo industriale che ci rende doppiamente sensibili verso il settore delle piccole imprese familiari, che più di altri ha subito l’impatto della pandemia.

Vogliamo dare loro un sostegno concreto e mirato, che ci auguriamo contribuisca a sanare qualche difficoltà e a riportare un po’ di ottimismo e di visione positiva verso il futuro». Il pensare positivo che ha fatto scattare la scintilla a Dario Argenziano del Jetset – Bistrot & Cocktail Experience in piazza del Plebiscito ad Ancona. «L’inizio della pandemia – racconta - ha coinciso con il sesto mese di apertura della mia attività. Pertanto, avere al mio fianco la Fondazione mi ha spinto a mettermi di nuovo alla prova e a cercare di trasformare le difficoltà in opportunità». Oggi, offre anche una piccola ristorazione e, meteo permettendo, ha fatto dell’outdoor, il core business della sua attività. Mentre ad Urbino, per il tour operator Federico Scaramucci, il contributo è un investimento per il futuro della sua agenzia. «L’assenza di flussi turistici da organizzare che si è tradotto con un fatturato ridotto del 90%, ci ha spinto ad andare a scuola di Customer relationship management che consente di interfacciarsi col cliente prima, durante e dopo la vendita di un pacchetto». 

I beneficiari

Restart è quindi il mezzo con cui la Fondazione Angelini intende sostenere i territori in cui la multinazionale italiana Angelini Industries è maggiormente radicata o ha siti produttivi. Fondata ad Ancona nel 1919, è oggi attiva in 21 paesi nei settori salute, largo consumo, tecnologia industriale, profumi e dermocosmesi e vitivinicolo. Le aziende beneficiarie sono state individuate dalle associazioni di categoria e dai Confidi sulla base di criteri come le categorie Ateco soggette a chiusura durante la pandemia elaborati dall’Univpm che supervisiona e realizzerà uno studio di impatto post-intervento al fine di misurare il valore generato dalla donazione della Fondazione.

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