Ricci: «Sconfitta netta e brutta»
Cacciolari: «Ora i problemi veri»

Ricci: «Sconfitta netta e brutta» Cacciolari: «Ora i problemi veri»
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Lunedì 5 Dicembre 2016, 12:42
ANCONA -«Gli italiani hanno scelto di far cadere Renzi con un voto che non è stato sulla riforma costituzionale ma esclusivamente politico: una sconfitta brutta e netta, una grande occasione persa di riformare il Paese». Lo dice il vice presidente del Pd e sindaco di Pesaro Matteo Ricci. «Ora si apre una fase molto delicata sul piano istituzionale e socioeconomico, con la Legge di stabilità da approvare e la trattativa con la Ue in corso». «Massima fiducia nelle scelte che Mattarella farà», dice Ricci, secondo il quale tuttavia «sarà difficile non andare ad elezioni politiche oltre la primavera del 2017». Renzi «resta il leader di un fronte riformista che ha 13 milioni di voti - osserva - ed è da questo bacino elettorale che bisogna ripartire». Al fronte del No «la responsabilità di fare proposte per cambiare la legge elettorale».

Di tutt’altro avviso Barbara Cacciolari, responsabile regionale di Forza Italia per il referendum costituzionale. : «Le Marche hanno votato no. Abbiamo perso molto tempo dietro a questo referendum, da oggi torniamo a parlare di problemi veri, specie di quelli indifferibili che hanno i territori marchigiani colpiti dal terremoto. Le Marche hanno votato no, è un risultato straordinario in cui i giovani sono stati protagonisti - continua l'esponente azzurra - non si sono tirati indietro di fronte ad un quesito referendario che limitava fortemente la democrazia e la sovranità popolare. Il loro voto è stato consapevole, con una forte connotazione politica». «Da oggi - aggiunge - ci concentriamo sui problemi reali, il pensiero va all'entroterra ferito dalle scosse sismiche, alla popolazione esodata sulla costa, a chi oltre ad aver perso la casa non ha più un lavoro, alle attività produttive, commercaili ed artigianali in ginocchio. È urgente un decreto per sospendere i termini dei pagamenti, le scadenze fiscali, questo è un impegno su cui la politica deve essere unita, ora è il momento di mantenere le promesse fatte».
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