ANCONA - Un “doppio binario” nei Pronto soccorso per separare i codici bianchi e verdi da quelli più gravi e 9 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa. Due misure, un unico obiettivo: sanare le falle che si sono aperte nella sanità marchigiana. A presentarle è stato ieri l’assessore Filippo Saltamartini, rispondendo in Consiglio regionale ad una serie di interrogazioni sul tema.
La sperimentazione
Partiamo dalla prima: la sperimentazione del doppio binario è già partita negli ospedali di Macerata e Civitanova e ora si punta ad estenderla al resto della regione.
Ma considerando la cronica carenza di personale nell’emergenza-urgenza, come sarà possibile il doppio binario? Secondo l’assessore, «grazie alle prestazioni aggiuntive, che per i medici verranno retribuite con 100 euro all’ora, dunque 800 euro per turno su un trattamento di 3mila euro. Per un infermiere, invece, sono 50 euro l’ora: 400 euro per un turno su un trattamento inferiore a 2mila euro. Potrebbe essere un buon incentivo». Anche gli specializzandi potranno inoltre essere arruolati per smaltire i codici bianchi e verdi. Quanto al capitolo liste di attesa, la Regione ha già deliberato 9 milioni di euro per il recupero delle prestazioni. Nello specifico: 5.887.871 euro per l’attività ambulatoriale e 3.175.343 euro per quella chirurgica.
Un tema spinoso ciclicamente portato in aula dalla consigliera regionale del Pd Micaela Vitri per tenere alta l’attenzione. «La situazione delle liste d’attesa è fuori controllo - l’affondo della dem - e la politica regionale deve rendersi conto dell’allarme rappresentato dalla rinuncia alla cura da parte dei marchigiani a causa della inaccessibilità alle prestazioni». E ancora: «Le Marche hanno usato nel 2022 solo il 36% dei fondi per recuperare le prestazioni saltate durante il periodo Covid: ciò significa che non sono state utilizzate nemmeno tutte le risorse a disposizione». Una ricostruzione tutt’altro che condivisa da Saltamartini: «Le Marche sono regione di riferimento per i Lea e per questo riceveremo un premio. Non è vero che le liste d’attesa sono nel caos». Ma per alcune prestazioni, obiettivamente, non sembra così.