Nelle Marche pronto soccorso a “due binari” e 9 milioni per le liste di attesa

L’assessore Saltamartini: «Codici bianchi e verdi separati da quelli gravi» Affondo della dem Vitri: «Su esami e visite la situazione è fuori controllo»

Pronto soccorso a “due binari” e 9 milioni per le liste di attesa
Pronto soccorso a “due binari” e 9 milioni per le liste di attesa
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Mercoledì 12 Luglio 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 21:41

ANCONA - Un “doppio binario” nei Pronto soccorso per separare i codici bianchi e verdi da quelli più gravi e 9 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa. Due misure, un unico obiettivo: sanare le falle che si sono aperte nella sanità marchigiana. A presentarle è stato ieri l’assessore Filippo Saltamartini, rispondendo in Consiglio regionale ad una serie di interrogazioni sul tema. 


La sperimentazione 


Partiamo dalla prima: la sperimentazione del doppio binario è già partita negli ospedali di Macerata e Civitanova e ora si punta ad estenderla al resto della regione.

In sostanza, «due medici si occuperanno solo dei codici bianchi e verdi, mentre il resto dei codici seguiranno il normale iter con il triage - spiega il titolare della delega -. A breve la giunta varerà questa misura così da ridurre i lunghi tempi di attesa nei Pronto soccorso, in particolare per i codici di minore gravità, che rischiano di aumentare in estate con l’arrivo dei turisti e con la necessità di garantire le ferie agli operatori sanitari».

Ma considerando la cronica carenza di personale nell’emergenza-urgenza, come sarà possibile il doppio binario? Secondo l’assessore, «grazie alle prestazioni aggiuntive, che per i medici verranno retribuite con 100 euro all’ora, dunque 800 euro per turno su un trattamento di 3mila euro. Per un infermiere, invece, sono 50 euro l’ora: 400 euro per un turno su un trattamento inferiore a 2mila euro. Potrebbe essere un buon incentivo». Anche gli specializzandi potranno inoltre essere arruolati per smaltire i codici bianchi e verdi. Quanto al capitolo liste di attesa, la Regione ha già deliberato 9 milioni di euro per il recupero delle prestazioni. Nello specifico: 5.887.871 euro per l’attività ambulatoriale e 3.175.343 euro per quella chirurgica.

Un tema spinoso ciclicamente portato in aula dalla consigliera regionale del Pd Micaela Vitri per tenere alta l’attenzione. «La situazione delle liste d’attesa è fuori controllo - l’affondo della dem - e la politica regionale deve rendersi conto dell’allarme rappresentato dalla rinuncia alla cura da parte dei marchigiani a causa della inaccessibilità alle prestazioni». E ancora: «Le Marche hanno usato nel 2022 solo il 36% dei fondi per recuperare le prestazioni saltate durante il periodo Covid: ciò significa che non sono state utilizzate nemmeno tutte le risorse a disposizione». Una ricostruzione tutt’altro che condivisa da Saltamartini: «Le Marche sono regione di riferimento per i Lea e per questo riceveremo un premio. Non è vero che le liste d’attesa sono nel caos». Ma per alcune prestazioni, obiettivamente, non sembra così.
 

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