Minori, infetti e quarantene: tutti i casi che sono esclusi dallo screening di massa

Minori, infetti e quarantene: tutti i casi che sono esclusi dallo screening di massa
Minori, infetti e quarantene: tutti i casi che sono esclusi dallo screening di massa
di Martina Marinangeli
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Martedì 15 Dicembre 2020, 04:50

ANCONA -  L’obiettivo è quello di testare 820mila marchigiani ma vengono previste anche stime di adesione a ribasso e ci sono categorie che resteranno escluse. Il quadro operativo dello screening di massa per individuare i contagi asintomatici da Covid è messo nero su bianco in un documento di sette pagine allegato alla delibera di giunta 1557 del 3 dicembre. Si partirà venerdì 18 con i capoluoghi di provincia più Urbino, per proseguire poi con il resto dei Comuni sopra i 20mila abitanti e concludere con quelli più piccoli. 

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All’Asur viene riconosciuta una quota di risorse per le spese che si renderanno necessarie pari a 300mila euro, da destinare alla copertura dei costi sostenuti relativi al personale impiegato delle diverse figure professionali nell’attività di screening, dei materiali diretti utilizzati e per le attività di servizi. «In linea di principio – si legge nel documento –, lo screening è aperto a tutti i cittadini e tutte le cittadine di età superiore ai 6 anni», compreso chi soggiorna nei Comuni individuati per motivi di lavoro o studio, «dal momento che anche loro potrebbero essere portatori del virus». Ci sono però anche nove criteri di esclusione dall’operazione che riguardano , oltre ai bambini da 0 a 6 anni, le persone con sintomi da Covid-19 (in questo caso, si deve contattare il medico di base o il pediatra), attualmente in malattia per qualsiasi altro motivo, o in stato di isolamento per test positivo negli ultimi tre mesi. 

Non potranno prendere parte allo screening neanche le persone testate recentemente e risultate positive, quelle attualmente in quarantena o in isolamento fiduciario, e quelle che hanno già prenotato l’esecuzione di un tampone molecolare.

Stessa cosa per chi esegue regolarmente il test per motivi professionali e per le persone ricoverate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, comprese le case di riposo pubbliche e private. Il resto dei marchigiani potrà invece aderire allo screening in maniera gratuita e volontaria, sottoponendosi al test antigenico rapido, ovvero un tampone nasofaringeo in grado di rilevare la presenza del virus e di dare un risultato in circa 15-30 minuti.

«Il test è sicuro, il prelievo viene eseguito in pochi secondi e ha una invasività minima», rassicura il documento. Per accedere al test sarà necessario esibire la tessera sanitaria o un documento d’identità valido. Il modulo di accettazione ed il foglio dell’informativa sulla privacy potranno essere compilati a casa o sul posto. La comunicazione del referto avverrà via e-mail entro il giorno successivo l’esecuzione del test. Qualora il test antigenico rapido risulti positivo, il soggetto sarà posto in isolamento domiciliare, in attesa della conferma del tampone molecolare. A fare da pionieri, si diceva, saranno i cinque capoluoghi di provincia più la città di Urbino, ed ogni Comune ha scelto le sue location per effettuare i tamponi. L’intera operazione si concentrerà nella struttura del PalaIndoor per quanto riguarda Ancona, mentre Pesaro ha per il momento optato per quattro spazi diversi: Vitrifrigo Arena, Campus scolastico, Basket Giovane ed Alberghiero. 

La Fiera di Villa Potenza sarà il punto di riferimento per il comune di Macerata ed il Forum per quello di Fermo. I cittadini di Ascoli Piceno che vorranno aderire allo screening dovranno invece recarsi alla palestra di via Monticelli oppure nel locale in prossimità del campo sportivo. Urbino, infine, ha puntato su due siti: il collegio Raffaello ed il palazzetto dello sport. Nella prima fase dello screening, quella che coinvolge i Comuni sopra i 20mila abitanti, gli abitanti totali sono 698.651, ma vengono stimati tre livelli di adesione che vanno dal 50% (349.326 persone) al 70% (489.056).

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