Da app per trekking urbano a risto-teatro
Le startup create con l'incubatore Cultlab

Da app per trekking urbano a risto-teatro Le startup create con l'incubatore Cultlab
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Venerdì 23 Ottobre 2015, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 16:24
ANCONA - Uno spin off per le imprese culturali. È l'incubatore Cultlab, promosso dai sei Gal delle Marche, con i fondi del Piano di sviluppo rurale Marche 2007-2013, gestito da Meccano, Università di Macerata e di Urbino e ispirato ai principi del Distretto culturale evoluto della Regione. Dall'iniziativa, partita dieci mesi fa, sono nate 12 startup nel turismo culturale e ambientale, selezionate fra le 50 che avevano risposto al bando, che sono state presentate oggi a Palazzo Raffaello. "Siamo alla fine del primo percorso di Cultlab - ha spiegato il project manager Giorgio Mangani - con le imprese che sono in grado di operare autonomamente, grazie alle competenze acquisite dai partner e alle mille ore di assistenza prevista. Adesso le affiancheremo per un altro anno per migliorare il loro progetto di impresa".



Mix di collaborazione



Con Cultlab, ha detto Letizia Urbani della Meccano, "abbiamo creato una contaminazione fra cultura, manifattura, imprese dei servizi e istituzioni. Un mix di collaborazione che è stata la chiave di successo di questa esperienza in cui, come partner, abbiamo cercato di essere dei business angel per aiutare a volare questi ragazzi". Un'iniziativa, ha sottolineato Riccardo Maderloni, presidente Gal Colli Esini, "voluta per creare lavoro sul territorio" e con cui "abbiamo la certezza - ha detto l'assessore regionale alla Cultura, Moreno Pieroni - che i fondi investiti possono creare opportunità nel mondo del turismo e della cultura coinvolgendo soprattutto aziende giovani". Su questa esperienza e sulle altre legate al progetto Distretto culturale evoluto della Regione, Pieroni ha annunciato un confronto a novembre per calibrare meglio gli interventi futuri. E di fiducia nel futuro ha parlato Gianfranco Mariotti, sovrintendente del Rossini Opera Festival. "Non abbiamo ovviamente le dimensioni di una startup - ha affermato - che riguardano giovani pieni di entusiasmo, ma anche noi, all'inizio, abbiamo lavorato con ottimismo, e pochissime risorse, attorno a un grande progetto". Per Luigi Lacchè, rettore dell'Università di Macerata, "Cultlab è un esempio di buone pratiche per il territorio" mentre per Giorgio Calcagnini, dell'Università di Urbino, "è un'esperienza da stimolo ai giovani per creare il proprio lavoro".



Piccole imprese con grandi idee



Sono dodici quelle create con Cultlab nel settore del turismo ambientale e culturale. Crea-D Smartrekking ha ideato una app turistica per il trekking urbano dei piccoli centri, che parte dall'esperienza di Caldarola (Macerata). Happennines nasce per fornire servizi di cultura, economia e internazionalizzazione sul territorio mentre K_sound, spin-off di Kubedesign, crea "cartoni parlanti" ossia materiali in cartone integrati con la tecnologia. Site Specific punta sul turismo esperienziale, in cui coniugare arte, accoglienza e movimento, GoodMood è un risto-teatro da realizzare a Torre San Patrizio (Fermo), Nerto è una piattaforma web aggregatrice di iniziative culturali e di intrattenimento. Verdespesa è, invece, una piattaforma di e-commerce per promuovere le produzioni delle aziende agricole del territorio marchigiano. Guardano a Oriente Polimates, che nasce per creare visibilità alle piccole e medie imprese nei mercati asiatici, e Emmeci, che promuove incoming turistico dalla Cina. Souldshape trasforma, con la tecnologia 3D, oggetti della cultura indigena e tradizionale in moderni oggetti di design. Teatroamartello vuole valorizzare il teatro come "atto sociale totale" mentre Studio Light Box crea Grand Tour Italia.org, un portale che presenta contenuti multimediali su mostre e attività culturali.
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