ANCONA - Per la prima volta dopo 35 giorni di crescita, la curva dei contagi nelle Marche inverte la sua pendenza. Si vedrà nei prossimi giorni se si tratta di una fluttuazione statistica o se davvero siamo al giro di boa dell’ondata estiva, al tanto atteso picco che in effetti era previsto per la metà del mese. Ieri, con 2.964 nuove diagnosi di positività a Sars-Cov-2 (su 7.250 tamponi), l’incidenza settimanale dei positivi per 100mila abitanti è scesa - come non succedeva dal 10 giugno scorso - passando da 1.354 a 1.350.
La frenata
L’incremento settimanale dei nuovi positivi è sceso al 15%, dopo aver raggiunto a fine giugno picchi superiori al 70%.
Presto ancora per parlare di cessato allarme: nel report settimanale dell’Iss le Marche figurano tra le 8 regioni con una classificazione complessiva del rischio alta e l’indice Rt è stimato in 1.18, ancora sopra la soglia epidemica.
Intanto il rialzo dei contagi, insieme all’apertura alle quarte dosi anche per gli over 60, ha prodotto un deciso rialzo delle vaccinazioni, come segnala il monitoraggio dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche, diretto dal dottor Marco Pompili. Nell’ultima settimana le somministrazioni di siero anti-Covid nelle Marche sono state 4.422, contro le 1.848 della precedente, e le iniezioni di quarte dosi sono triplicate, passando da 1.218 a 3.607. Da mercoledì scorso, quando è arrivato il via libera al secondo booster anche per gli over 60 senza patologie, le prenotazioni di quarte dosi nelle Marche sono state 8.918: 6.808 tra i 60 e i 79 anni, 2.810 di over 80.
C’è da recuperare terreno, soprattutto per il secondo booster agli ultraottantenni. Come ha rilevato l’altro ieri l’ultimo report settimanale della Fondazione Gimbe, il tasso di copertura vaccinale con quarta dose per over 80, ospiti Rsa e fragili della fascia 60-79 anni nelle Marche è al 11,3%, praticamente la metà della media italiana, al 22,5%. Anche nella vaccinazione pediatrica (5-11 anni) le Marche sono in ritardo: ha completato il ciclo il 20,4% dei vaccinabili, decisamente sotto la media Italia che è del 34,9%.