Amazon all'Interporto, 2.200 posti di lavoro più l’effetto indotto. E al Sanzio altri due cargo al giorno

Amazon all'Interporto, 2.200 posti di lavoro più l’effetto indotto. E al Sanzio altri due cargo al giorno
Amazon all'Interporto, 2.200 posti di lavoro più l’effetto indotto. E al Sanzio altri due cargo al giorno
di Fabrizio Romagnoli
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Sabato 1 Ottobre 2022, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 08:43

Uno scatto in avanti dal retrogusto burocratico. Il ritenta con Amazon a Jesi, il colosso statunitense della logistica, è la condizione necessaria e sufficiente per dare un senso compiuto all’Interporto. Altrimenti niente. E allora via gli ultimi intralci legati ad autorizzazioni, varianti e ricorsi al Tar. La partita torna nelle mani del colosso a stelle e strisce, che oggi soffre il mercato e tiene d’occhio gli investimenti. Supponiamo tuttavia di afferrarla quest’occasione che potrebbe convertirsi in un tenere insieme le nostre infrastrutture. L’ipotesi è che arrivino due voli al giorno con le merci che l’azienda di commercio elettronico con sede a Seattle dovrà distribuire. L’operazione potrebbe assorbire 1.200 posti diretti, poi ci sarebbe l’indotto. Sarebbe previsto un investimento da centinaia di milioni per una struttura da quasi 70mila metri quadrati. Per realizzarla ci sarebbe bisogno di almeno mille lavoratori. 

 
I passaggi 
E allora riavvolgiamo il nastro. «Ora i privati hanno in mano tutte le condizioni.

Il che non significa che tutto sia certo, non lo è. Ma c’è tutto perché lo diventi». Il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo l’ha descritta così la situazione, all’indomani del nero su bianco all’ultimo passaggio politico-amministrativo della lunga, ingarbugliata, tormentata vicenda Amazon. Mercoledì scorso la Giunta comunale di Jesi ha approvato definitivamente la variante urbanistica in zona Interporto, fondamentale per spianare il terreno, letteralmente al progetto: la dead line era stata fissata alla fine di settembre, se il via libera a quel punto non ci fosse stato ancora, definitivo sarebbe stato l’addio a una speranza da migliaia di posti di lavoro. Recepite, dopo l’istruttoria condotta dagli uffici tecnici del Comune di Jesi, le osservazioni presentate da Provincia di Ancona e Interporto alla modifica urbanistica che la precedente giunta Bacci aveva adottato a riguardo il 4 maggio scorso con la delibera ribattezzata “di San Floriano”, in onore al giorno del compatrono cittadino. Non accolta, invece, quella avanzata da Co.Fer.m, azienda insediata nell’area. Infine e in parallelo, dichiarato inammissibile dal Tar il 27 settembre il ricorso che era stato presentato dal progettista dell’interporto, l’architetto Tomellini: un filotto che ha scansato tutti gli ultimi ostacoli al cammino burocratico. E l’iter avviato con la “delibera di San Floriano” della giunta Bacci, si è infine concluso con l’approvazione a quasi 5 mesi di distanza di una seconda delibera, varata stavolta dal nuovo organo di governo cittadino uscito dal voto di giugno. 


La conferma
«Il necessario e doveroso piano d’appoggio - dice Fiordelmondo - che l’amministrazione doveva dare affinché adesso le parti private possano procedere, secondo quella che è la loro volontà, alla definizione contrattuale e materiale». Appunto, la palla passa ora ai privati. E alla conferma da parte di Amazon e di Scannell, che per conto del colosso multinazionale dell’e-commerce è il concreto sviluppatore del progetto, di puntare proprio sulle Marche e sul cuore della Vallesina, per creare alla Coppetella il principale polo logistico per il sud Europa di casa Bezos. Sarà ancora così, dopo un tira e molla durato due anni esatti anche di nervi tesi, come fra gli ex sindaco e ex presidente di Interporto, Massimo Bacci e Marco Carpinelli? La richiesta di variante urbanistica di iniziativa privata presentata da Scannell risale infatti al 28 settembre del 2020: alla luce di tutto ciò che è accaduto da allora nel mondo, pare trascorsa un’era più che “soli” 24 mesi. Fiducioso Fiordelmondo: «I rapporti con Scannell sono costanti e a ciò che mi risulta la volontà di procedere all’insediamento Amazon alla Coppetella esiste ancora». E per Massimo Stronati, presidente del Cda di Interporto, sono state create «tutte le condizioni affinché l’insediamento di Amazon diventi realtà». 


Lo sviluppatore
Entrambi nel luglio scorso, insieme agli altri componenti il Cda Roberta Fileni e Gilberto Gasparoni, avevano incontrato a Jesi il consigliere delegato di Scannell International, sviluppatore del progetto, Nick Deeks, giunto da Londra, per riannodare i fili. E ora che tutto è apparecchiato, c’è finalmente da mettere in tavola l’arrosto con la firma dei contratti: se Scannell e Amazon da un lato, Scannell e Interporto dall’altro, ci arrivano entro l’anno, si può iniziare a costruire nel 2023. Solo allora il tanto tempo perso potrà pesare meno. 

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